La Corea del Nord deve 300 milioni a Volvo

 

La Corea del Nord deve a Volvo circa 300 milioni di euro. Non è una cosa che mi sono inventato io, ma il risultato di una truffa che il regime del paese asiatico a ben orchestrato esattamente 40 anni fa, truffa di cui oggi in pochi si ricordano. La vicenda ha avuto inizio tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, quando l’allora partito socialista svedese ed un gruppo di industriali scandinavo ha deciso di scommettere sulla mirabolante crescita economica della Corea del Nord.

Effettivamente, proprio in quel periodo, il paese di Kim Jong-il

(padre dell’attuale dittatore, Kim Jong-un) poteva vantare una crescita annua del 25%. Questo dato, unito ad una disponibilità mineraria ancora inesplorata, in quel periodo ha attirato numerosi investitori stranieri, compresi gli svedesi (nonostante la contrarierà degli Stati Uniti). Volvo decise così di entrare in azione nel 1974, con l’invio di ben 1’000 esemplari di 144S di colore verde, per un totale di 3 miliardi di corone svedesi.

Chiaramente, tutte queste auto non erano destinate alla popolazione nord coreana, ma dovevano essere utilizzate in via esclusiva dalla dittatura e da tutti i suoi componenti. Il problema è che dopo aver ricevuto le vetture, Kim Jong-il si “dimenticò” di saldare il conto con il costruttore scandinavo, conto che tutt’ora non è stato pagato. Di conseguenza, l’attuale dittatore Kim Jong-un, dopo aver minacciato una guerra nucleare e condannato a morte lo zio, dovrebbe ora pagare 300 milioni di euro a Volvo.

Ahimè, credo proprio che il costruttore scandinavo non vedrà mai più i suoi soldi. Anche perché, se ipoteticamente si riuscisse a vendere ognuna delle 1000 144S consegnate al regime di Pyonyang, si riuscirebbe a riscuotere poco più di 4’000 euro a vettura, riuscendo così a coprire a malapena l’1% del debito che i nord coreani hanno con Volvo. Senza contare che, vendendo le 144S, si portebbe via il lavoro a molte persone: la maggior parte di queste vetture, infatti, nonostante i loro 40 anni di età, sono ancora in condizioni ottimali e vengono utilizzate come taxi all’interno della capitale.

Nel frattempo, in Corea del Nord è sorta una società – chiaramente a controllo governativo – autorizzata a produrre auto. Ne avevamo parlato qui.

Fonte: Newsweek