Molte volte, nei blog automobilistici più tradizionali come il nostro, il marchio Dacia viene molto spesso denigrato. E’ chiaro, un appassionato di auto non può essere attirato dalle auto del costruttore franco-romeno come è attirato da alcune BMW, ma questo comportamento spesso porta a essere prevenuti rispetto a Dacia. Adesso non voglio fare l’avvocato difensore di nessuno, ma provo semplicemente a spiegarvi perché, secondo il mio parere, questo marchio meriterebbe un po’ più di considerazione anche da parte di noi malati di auto.
Del resto, non è un caso se la Dacia Duster è una delle auto dell’anno del celebre Top Gear. L’ascesa di Dacia è avviene quasi per caso: nel 1999, Renault (che era in cattive acque) si alleò con Nissan e sempre nello
stesso hanno comprò il costruttore romeno. In quel periodo era decisamente poco noto, dato che produceva su licenza R8 (no, non l’Audi, ma quella della foto sotto) e R18 per il mercato locale.
Oggi, la situazione per Renault-Nissan, complice il momento storico, non è cambiata di molto: la casa francese non ha i conti migliori della sua storia, mentre i giapponesi godono di ottima salute. Ciò che è cambiato radicalmente è Dacia: grazie a questo cambiamento, Renault è in possesso del più redditizio tra i costruttori generalisti. Stando ad una ricerca di Morgan&Stanley, il guadagno sarebbe di circa il 9% a vettura, mentre i concessionari si accontenterebbero di un 5%, uno dei margini più bassi del settore. Chiaramente, uno dei segreti sta nella retribuzione dei lavoratori.
Attualmente, le Dacia vengono prodotte in 11 stabilimenti differenti, tutti collocati in Paesi in via di sviluppo: per esempio, un operaio dell’impianto marocchino costa complessivamente 4€/ora, molti di meno rispetto ai 34€ che occorrono in Francia. A questo, occorre aggiungere anche i bassi costi di sviluppo del prodotto, dato che le piattaforme sono già state realizzate per le auto a marchio Renault diversi anni prima.
In più, le auto che Dacia attualmente offre sul nostro mercato possono presentare caratteristiche diverse per ogni mercato: per esempio, in Romania hanno sospensioni più alte a causa delle avverse condizioni del manto stradale, mentre, nel Maghreb, le auto sono state progettate con materiali differenti che le permettono di resistere con maggiore facilità alle alte temperature.
In Brasile, la Duster è venduta come Renault (foto sopra), ed è addirittura considerata un’auto “premium“: questo perché può costare fino a 27’000€ al cambio attuale e presenta molti più accessori rispetto alla nostra versione. In India, è addirittura un’auto da far guidare l’autista: qui la Duster viene offerta con comandi del clima per la zona posteriore e presenta una configurazione intera più ampia per permettere a chi siede sui sedili posteriori di poter leggere un quotidiano in tutta facilità.
Dacia ha iniziato a vendere le sue vetture nel Regno Unito lo scorso anno e le vetture esportate Oltremanica sono realizzate in India, perché il Paese asiatico, proprio come gli inglesi, ha la guida a destra. Pensavate forse che sarebbero stati spesi altri soldi per mettere il volante dalla parte sbagliata solo per gli inglesi?
Inoltre considerando il recente restyling di Sandero e Logan (foto sotto la Sandero), tra i costruttori europei Dacia è quella che ha la gamma più moderna, dato che la vettura più vecchia è la Duster, presentata nel 2009. in più, il design non è così malvagio come una volta. Anzi, oserei dire che la Sandero è molto carina. più di altre rivali molto più titolate. Per giunta, per determinate fasce di prezzo Dacia non conosce rivali.
Prima o poi (purtroppo) arriveranno le cinesi, ma a quel prezzo avrete auto scadenti, spesso copiate, con crash-test disastrosi, tecnologia obsoleta e componenti cancerogeni. Insomma, attualmente, nella fascia bassa del mercato Dacia non sembra avere (meritatamente) concorrenti. Sono auto realizzate con la stessa qualità costruttiva e con gli stessi materiali delle Renault (d’accordo, non saranno al top, ma sempre meglio di certe cinesate), hanno motori benzina/diesel/GPL ultra-collaudati ed un design non male. Insomma, se prima o poi vedrete l’adesivo di Motori-24.com sulla carrozzeria di una Duster non scandalizzatevi.
Poi, i lettori più attenti si ricorderanno che noi di Motori-24.com abbiamo portato a spasso per gli incantevoli paesaggi dell’Umbria una Duster, rimanendone molto colpiti certamente in positivo.