Probabilmente, ricorderete che per nemmeno 10 anni (1987-1995), Bugatti ha vissuto una breve parentesi italiana. Era infatti il 1987 quando l’imprenditore Romano Artioli decise di rilevare il marchio francese fondando la Bugatti Automobili SpA e realizzando uno stabilimento completamente nuovo a Campogalliano, in provincia di Modena.
Poco dopo vide la luce la prima Bugatti del nuovo corso, denominata EB110, prima vettura
di serie ad avere un telaio in fibra di carbonio progettato da Paolo Stanzani e Marcello Gandini. Purtroppo però, nonostante il grande dispendio di denaro e di fatica, nonostante la grande passione messa nel progetto, non sempre le cose vanno come desideriamo. Così, nel 1995 la Bugatti Automobili SpA dichiarò fallimento.
Dopo che Volkswagen acquisì il marchio nel 1998 e decise di trasferirne la sede a Molsheim (in Francia, dove nacque effettivamente la casa), nessun’altra azienda acquistò lo stabilimento della Bugatti italiana, stabilimento che, ancora oggi, rimane esattamente come quando da lì uscivano supercar (chiaramente fatta eccezione per i costosi macchinari al suo interno).
Grazie ad un reportage dei colleghi olandesi di “autoblog.nl”, siamo ora in grado di farvi dare un’occhiata a cosa è rimato di questa breve parentesi italiana di Bugatti. Probabilmente, la foto più triste è proprio questa qua sotto, foto che ci mostra un calendario fermo al Settembre del 1995, mese in cui tutti i sogni di Artioli sfumarono nel nulla.