L’Epa, ente federale statunitense per la protazione dell’ambiete, ha messo sul banco degli imputati il gruppo Volkswagen. La colpa dei tedeschi? Quella di avere dichiarato valori falsi relativamente alle emissioni del motore 4 cilindri turbodiesel che in Nord America equipaggia 3 differenti modelli Volkswagen ed un’Audi.
Nel particolare, il colosso di Wolfsburg e’ stato accusato di aver manomesso i valori delle emissioni mediante l’uso di un software che veniva messo in funzione durante i consuenti controlli, per poi essere disattivato non appena terminati. Di conseguenza, si aveva un dato in laboratorio ed uno sulle strade di tutti i giorni, talvolta addirittura di 40 volte superiore a quanto dichiarato. Data la reputazione che il gruppo Volkswagen si e’ costruita nel corso degli anni, la notizia sembra essere davvero incredibile, anche perche’ e’ stata confermata anche dal numero uno Martin Winterkorn.
Mentre Cynthia Giles – numero uno dell’Epa – ha definito il caso come una “minaccia alla salute pubblica”, da parte sua Winterkorn si e’ detto “molto dispiaciuto” ed ha annunciato l’apertura di un caso interno. Quale potrebbe essere la soluzione? Una multa pari a 37.500 dollari per ogni modello oggetto di richiamo. E, dato che le auto oggetto di richiamo sono circa 482.000, si capisce che questo sara’ davvero un duro colpo per il gruppo Volkswagen.
Ma oltre al danno economico, Volkswagen avra’ anche un danno d’immagine? Difficile a dirsi, dato che il mercato nord americano per i teutonici non e’ cosi importante come quello europeo o asiatico. Per fare un esempio, lo scorso anno il gruppo ha venduto 238.000 auto, quasi un nulla rispetto 1.15 milioni di Toyota vendute nello stesso periodo, tenuto conto che e’ proprio contro i giapponesi che Volkswagen sta lottando per ottenere il primato mondiale.