Ssangyong prova a rinascere. Ora, dopo ave rischiato la bancarotta alla fine del 2010 ed essere entrato a far parte del gruppo Mahindra poco dopo, il marchio coreano è intenzionato a scrollarsi di dosso quell’immagine di costruttore di fuoristrada dal discreto rapporto qualità/prezzo ma dal design alquanto improbabile. Qualcosa era già stato fatto con l’ultima Korando, vettura che ha raccolto un discreto successo anche da noi grazie al suo stile sobrio ed ai prezzi contenuti.
Adesso, però, tocca alla Tivoli. Anche qui, il design è senza troppe pretese, anche
se – almeno in foto – sembra essere qualcosa di più originale rispetto alla Korando. Intanto, comunque, le rivali sono aumentate: Nissan Juke, Opel Mokka, Fiat 500X, Jeep Renegade, Honda HR-V sono solo alcune delle auto con cui questa Tivoli se la dovrà vedere.
Di sicuro un compito non facile, specialmente in un mercato esigente come quello italiano. Ssangyong ha in previsione di produrre almeno 100.000 unità all’anno di Tivoli, di cui circa 60.000 destinate ai principali mercati mondiali, Europa in primis. Al momento del debutto, le motorizzazioni disponibili saranno un diesel ed un benzina, entrambe 1.6, ed entrambe abbinabili alla trazione anteriore o integrale. Debutto ufficiale in programma a marzo di quest’anno al Salone di Ginevra.