La Fiat Punto è anzianotta. Sebbene sia stata rivista esteticamente qualche mese fa, la compatta del Lingotto si appresta a compiere 10 anni, dato che ha debuttato nel 2005. In più, stando al piano industriale di Fiat, una sua erede non arriverà prima del 2016. Più volte vi abbiamo parlato della possibilità di trasformare la Punto in una sorta di 500 a 5 porte ma, attualmente, non sembra questo il problema che attanaglia i vertici del costruttore italiano.
Stando a quanto dichiarato dal responsabile del marchio Olivier Francois agli
australiani di “Car Advice“, Fiat è consapevole del fatto che è necessario includere all’interno del listino una nuova auto di segmento B ma che, al contempo, è anche necessario “non perderci”. Infatti, i costi di sviluppo per un’auto di questo segmento sono molto elevati: non a caso, l’attuale punto fu realizzata in collaborazione con General Motors, la quale sulla stessa piattaforma realizzò l’attuale Opel Corsa.
Francois ha quindi ammesso che l’erede della Punto “è fonte di grandi mal di testa”. In più, il manager francese ci fa anche un esempio: “Clio, C3 e 208 sono auto valide, ma bisogna capire dove bisogna far meglio e, soprattutto, guadagnare dove gli altri costruttori ci perdono”. Francois ha poi aggiunto che la vettura è già fisicamente esistente “e che esistono già alcune soluzioni per risolvere il problema della redditività”.
L’erede della Punto sarà quindi destinata ad entrare nella famiglia 500? Francois ha negato questa possibilità, dicendo testuali parole: “Nel piano quinquennale non credo ci siano evoluzioni nell’ambito della famiglia 500”. Nel corso della sua intervista, il manager d’Oltralpe ci ha comunque ci ha lasciato una piccola speranza: “Ci sarebbe spazio anche per un altro paio di modelli”, ha detto Francois, aggiungendo che “prima occorre verificare come andrà la 500X, se sarà il successo che ci aspettiamo”. Insomma, la Fiat cerca partner per la realizzazione di una piattaforma di segmento B. Venghino, venghino signori.