Con ancora fresco il ricordo dell’incredibile incidente accorso a Jules Bianchi, e con le voci sempre più incessanti su un Fernando Alonso ormai ai saluti in casa Ferrari, il circus approda in Russia, dove mancava da esattamente 100 anni.
Nulla è rimasto di quel lontano mondo che si
preparava alla Prima Guerra Mondiale. Son cambiati governi e culture, mentre tecnologia e medicina han fatto passi da giganti. E la Formula 1 si adegua. Qua, in Russia, è infatti cambiata la location, passata dalla fu capitale, San Pietroburgo, all’avveniristica Sochi, sede dei Giochi Olimpici Invernali 2014. Un caro saluto va anche a quei tracciati passionali, storici, ricchi di fascino: qui il progetto porta la firma del più che scontato Hermann Tilke, arrivato a oltre quindici circuiti realizzati per conto di mamma FIA.
Vista aerea del circuito |
Le indicazioni del Presidente russo Vladimir Putin, che già aveva caldeggiato l’idea di ospitare un Gp a Mosca nel 2001 e nel 2003, progetti poi naufragati per problemi burocratici, si rivelano piuttosto semplici: rappresentare lo splendore economico russo, costeggiando ed entrando nel Villaggio Olimpico, per la cui costruzione, unitamente ad altre infrastrutture vicine, vennero spesi oltre 50 miliardi di Euro.
Tilke propone il solito faraonico menu fatto di curve a raggio costante (la curva 2 è la più lunga del Mondiale), alternati a tratti che, a prima vista, paiono non poter esaltare le qualità di guida, il tutto spalmato su 5,872 km, di cui circa 1,700 su strade pubbliche, comprensivi di 11 curve a destra, 5 a sinistra ed una velocità massima intorno ai 320 km/h.
Ai piloti, e soprattutto all’ennesima puntata dell’infinito duello Hamilton-Rosberg, è affidato il compito di farci cambiare idea.