Sicuramente non sono l’unico a considerare le Aston Martin vetture dotate di gran fascino ed eleganza. Tuttavia, questo non basta per far quadrare i conti alla fine dell’anno. Stando ad un rapporto diffuso nelle scorse ore, il costruttore inglese avrebbe chiuso il 2013 con una perdita netta di 41 milioni di dollari. Da qui, il calcolo è facile: dato che Aston Martin è riuscita a vendere 4’200 auto nel 2013, la perdita si aggira attorno ai 10’000 dollari ogni auto venduta.
Ad ogni modo, bisogna ammettere
che i nuovi soci entrati nella proprietà sono riusciti a migliorare sensibilmente le cose rispetto a qualche mese fa: nel 2012, infatti, mentre la perdita a fine anno è rimasta più o meno invariata, le vetture vendute sono state 3’800. In più, per i prossimi anni la situazione è destinata a migliorare, soprattutto grazie alla preziosa partnership sottoscritta con Mercedes. Senza l’arrivo dei tedeschi, per Aston Martin sarebbe stato infatti impossibile sviluppare un nuovo motore ed una nuova piattaforma.
Tuttavia, nel breve periodo i vertici della casa inglese dovranno affrontare altri problemi: sia la DB9 che la Vantage non saranno in grado di soddisfare le nuove regole in materia di crash-test in vigore negli Stati Uniti, regole che impedirebbero ad Aston Martin di vendere le sue due vetture Oltreoceano. Andy Palmer, nuovo numero uno della casa proveniente da Nissan, ha già richiesto una deroga delle nuove normative alle autorità statunitensi. Nel frattempo, comunque, Palmer si è detto sicuro che Aston Martin tornerà all’utile nel 2016.