Venerdì sera se n’è andato forse per sempre un pezzo della storia automobilistica del nostro Paese: la Bertone Stile è stata dichiarata fallita e, salvo salvataggi dell’ultimo momento, non tornerà mai più a produrre ed a disegnare auto, alcune delle quali rimarranno per sempre nella storia. Nelle ultime settimane si era parlato dell’interessamento da parte di un fondo di investimenti turco, ipotesi poi sfumata a fronte di altre voci, quelle che volevano come ormai imminente l’acquisto da parte di alcuni magnati arabi. Ad oggi, comunque, siamo ancora in alto mare.
Negli anni, sono passati dalla Bertone Stile designer
d’eccellenza come Marcello Gandini, dalla cui matita uscì la meravigliosa Lamborghini Miura. Ad ogni modo, questa non fu l’unica auto della casa del toro disegnata dalla Bertone: la collaborazione proseguì con Jalpa, Islero e Countach. Invece, in una sola occasione il designer torinese ha collaborato anche con gli acerrimi “nemici” di Ferrari, realizzando la Dino 208 GT4.
Altre auto che non possono essere dimenticate sono le Fiat Dino Coupè, la X–1/9, la Panda del 2004 ed auto decisamente originali come le versioni cabrio di Ritmo e Punto. Comunque, si può senza dubbio affermare che la più grande passione della Bertone Stile sono state le Alfa Romeo: le futuristiche concept BAT 5, 7 e 9, la 1750/2000, la Giulia e la Giulietta Sprint, la Montreal e – in ultimo – la GT del 2004.
Infine, non bisogna dimenticare che Bertone è stato anche un costruttore: nel suo stabilimento piemontese di Grugliasco – dove oggi si producono le Maserati – ha realizzato Ritmo, Punto, Kadett ed Astra tutte in versione cabrio, le Volvo 262 C e 780 ed anche le Citroen BX, XM, ZX, Xantia e Berlingo, senza dimenticarci della meravigliosa Lancia Stratos, un’auto che ancora oggi tutto il mondo ci invidia. Eh si, nella serata di venerdì 11 luglio se n’è andato un pezzo della storia automobilistica italiana.