In questi ultimi giorni, avrete sicuramente letto in rete delle ultime novità provenienti dal Salone di Detroit attualmente in corso, dove tra concept avveniristiche e nuovi modelli sembra proprio che la crisi che attanaglia il mercato automobilistico europeo proprio non esista (del resto loro sono americani…). Però, rispetto agli altri anni, c’è qualcosa che manca.
Si, le case cinesi. Non che questo ci dispiaccia, ma il 2006 fu sancito da tutti come l’anno in cui i nostri amici dagli occhi a mandorla avrebbero invaso
il florente mercato statunitense. Infatti, in occasione del Salone di Detroit di quell’anno, un’intera area della kermesse americana fu occupata da case cinesi come Geely, Chery, Changfeng ed altri costruttori dai nomi impronunciabili. Vista da lì, l’invasione del mercato a stelle e strisce da parte dei cinesi sembrava immediata.
Come saprete, le cose non sono andate proprio così, soprattutto a causa per l’inadeguatezza delle auto offerte dal gigante asiatico. Così, dal 2007 le case cinesi presenti al Salone di Detroit diminuirono sempre di più, fino ad arrivare all’unica presente all’edizione di quest’anno. Questo costruttore coraggioso è la GAC, fra l’altro anche alleato di Fiat per l’espansione del gruppo Fiat-Chrysler in Cina.
Lo stand di GAC è praticamente in un sottoscala del Salone, ma può vantare abbastanza spazio per mostrare al pubblico due diversi modelli. Il primo è una concept (foto sopra) davvero niente male che, per alcuni tratti ricorda le ultime Infiniti, mentre il secondo è un modello (foto all’inizio dell’articolo) apparentemente molto simile ad altre vetture cinesi, ma che in realtà sotto le sue forme regolari e monotone ci nasconde qualcosa che noi conosciamo molto bene.
Infatti, la GAC Trumpchi (questo il suo nome) sotto il suo design di metà anni ’90 nasconde il telaio di un’Alfa Romeo 166. E non solo il telaio. Infatti, qualche curioso ha alzato il cofano della vettura e, sorprese delle sorprese, ha trovato l’ottimo V6 3.2 dell’ingegner Busso, lo stesso motore tanto acclamato sulla 147 GTA o su tante altre vetture del biscione. Ma la cosa curiosa, è che sulla Trumpchi, questo immortale motore è stato accoppiato ad un motore elettrico, rendendo questa vettura ibrida.
I commenti degli appassionati americani sono stati dei più disparati, ma quello che noi prediligiamo di più è questo: “Acquistare un’auto con un motore Alfa Romeo ibrido è un po’ come uscire con una top model afflitta da narcolessia”. Comunque, le curiosità non finiscono qui: dando un’occhiata agli accessori di serie indicati nell’apposita cartella presente affianco ad ogni vettura, compare una voce che ha scatenato i dubbi di tutti, come potete vedere nella foto sotto.
Se il tweeter è un altoparlante in grado di riprodurre frequenze audio molto alte, nessuno sa cosa sia un “sackbut“. Personalmente, ho provato a cercare questa parola su Google, ed ho scoperto che si tratta di un antico trombone inventato in Borgogna nel XV secolo. Dubito che la Trumpchi offra un accessorio del genere di serie…