Un certo Sergio Marchionne lo aveva predetto: “rimarranno solo sei grandi gruppi automobilistici al mondo”. Chissà se il manager dal maglioncino in questa sua visione (che, tra le altre cose si sta avverando piano piano) ha considerato anche i piccoli costruttori, quelli impegnati nella realizzazione praticamente a mano di vetture sportive in piccolissima serie.
Purtroppo,tutte queste case nate soprattutto grazie alla passione di alcuni fortunati appassionati, stanno sparendo o stanno
trovando acquirenti o investitori che con il mondo dell’auto hanno poco a che fare. Così, dopo la bancarotta delle tedesche Gumpert e Melkus, anche l’inglese Ascari (che forse qualcuno di voi conoscerà) ha dichiarato ufficialmente in cattive acque per bocca del suo proprietario, l’olandese Klaas Zwart.
Stando alle ultime indiscrezioni, questa piccola factory britannica sarebbe stata acquistata da qualche ora da una sconosciuta marca cinese, della quale non si sa assolutamente nulla. Se tutto venisse confermato, penso che, in questo caso, l’affare l’abbia fatto il ex-proprietario olandese. Difatti, bisogna considerare che, da quando l’Ascari è nata nel 1996, la casa ha prodotto solamente 15 vetture. Fin’ora, si conosce la sorte di sole tre di queste: una di proprietà di uno sceicco arabo e altre due detenute da Zwart.
Quindi, il difficile compito dei cinesi sarà quello di rilanciare questo marchio praticamente sconosciuto a tutti i possibili acquirenti, riprendendo l’opera che Zwart iniziò nel 2008 con il lancio della KZ1-R utilizzata nel British GT Campionship l’anno successivo. Alcuni dettagli tecnici? Potenza di 520 cv, scatto da 0 a 100 Km/h in circa 3 secondi e velocità massima di 320 Km/h.
Infine, cosa che renderà ancora più difficile il compito dei cinesi, sarà il fatto che nell’accordo di acquisto saranno inclusi solamente i diritti intellettuali ed il know-how (non so che conoscenze avanzate possa avere una casa che ha prodotto appena 16 unità in 16 anni) ma non gli impianti per la realizzazione delle vetture di Banbury dove, consigliamo a Zwart, di aprirci un bel ristorante.