Forse ricorderete che qualche settimana fa, Sergio Marchionne accusò il Gruppo Volkswagen di approfittare dei suoi profitti sui mercati extra-europei per offrire prodotti a prezzi inferiori sul mercato del Vecchio Continente, creando così un “bagno di sangue” (per dirlo con le parole di Marchionne) per le vendite di tutti i suoi concorrenti.
Dopo queste affermazioni, i vertici del gruppo tedesco si infervorarono, e decisero di richiedere le dimissioni immediate del manager dal
maglioncino dalla presidenza della ACEA (associazione costruttori auto europei). Tuttavia, in seguito ad un colloquio avvenuto al Salone di Parigi di Ottobre tra Sergio Marchionne e Martin Winterkorn, i due gruppi sembravano essersi riappacificati. Tale riappacificazione traspare anche dall’elezione di Marchionne per la seconda volta e per altri due anni al vertice della ACEA nella giornata di Venerdì. Nonostante questo, però, il manager italo-canadese sembra non aver seppellito l’ascia di guerra.
Attualmente, sul mercato europeo costantemente in crisi Volkswagen ha una posizione dominante con una quota di circa il 25%, mentre Fiat deve accontentarsi di circa il 5%. Invece, in un mercato in ripresa come quello nord-americano, le parti si invertono: qui, il Chrysler ha una quota di mercato del 12%, mentre Volkswagen, nonostante i sui quattro marchi (VW, Audi, Bentley e Lamborghini) arriva a malapena al 4%.
Marchionne ha quindi deciso di approfittare di questa situazione, in quanto negli Stati Uniti saranno offerti 1’000 Dollari di sconto se il proprietario di una Volkswagen decide di acquistare una Fiat o una Chrysler. In più, la cosa bella è che non avrà nemmeno l’obbligo di vendere la sua Volkswagen. Questa tattica funzionerà? Ma, soprattutto, come risponderanno i tedeschi?