Dopo che la società di investimento italiana Investindustrial ha rilevato la maggioranza azionaria di Aston Martin con una quota pari al 37,5%, emergono i primi dettagli dell’accordo ed i primi piani che l’italico investitore ha per il futuro di una delle più celebri case automobilistiche inglesi.
Innanzi tutto, quello è che sicuro è che la volontà di Investindustrial è quella di lavorare a stretto contatto con tutti gli altri azionisti della casa britannica, sia con quelli di grandi dimensioni (come la Investment Dar) sia con quelli di
piccole dimensioni, di cui fanno parte anche l’amministratore delegato Ulrich Bez ed il presidente David Richards, due uomini che hanno svolto un ruolo fondamentale per la scelta di Investindustrial come principale azionista, anche a fronte della previsione di un investimento di più di 100 milioni di Euro per il settore ricerca e sviluppo nei prossimi 5 anni.
In più, ora che i giochi sono fatti, sono stati resi noti anche i nomi di chi si era fatto avanti non riuscendo a proporre l’offerta più convincente: se i nomi Mahindra&Mahindra e Toyota erano già noti, sono passati totalmente nell’ombra gli interessamenti dei cinesi di Geely (già proprietari di Volvo) e di BMW. Ma cosa ha fatto prevalere Investindustrial su tutti questi nomi di spicco? Ve lo diciamo subito: gli ottimi rapporti che ci sono tra la società italiana e la Mercedes AMG.
Infatti, ricorderete che una partnership tra le due realtà fu instaurata quando Investindustrial era proprietaria della Ducati, poi ceduta al Gruppo Volkswagen proprio quest’anno. Da qui, una possibile collaborazione di AMG con Aston Martin potrebbe essere molto vicina. Le voci sarebbero state confermate anche da una fonte Mercedes, la quale avrebbe dichiarato agli inglesi di “Autocar“ che non appena gli italiani riuscirono ad accaparrarsi Aston, telefonarono subito a Stoccarda, chiedendo se i tedeschi erano interessati ad una collaborazione.
Qual’è stata la risposta della casa dalla stella a tre punte? Non ci è dato saperlo, ma speriamo (e crediamo) proprio sia stata positiva. Aston Martin ha assolutamente bisogno di un nuovo V12 in grado di sostituire l’ormai obsoleto propulsore di origine Ford (realizzato unendo due V6 della Mondeo) utilizzato sui modelli attuali. La fonte di cui dicevamo prima, ha dichiarato sempre ad “Autocar” che le prospettive per una collaborazione ci sono tutte, specialmente sotto il piano dei propulsori e dei componenti elettronici. Questo fa ben sperare.