Molti parlano di fallimento per la Fiat 500 negli Stati Uniti, ma noi di Motori24 non siamo completamente d’accordo. Certo, l’iniziale target di vendita stabilito da Sergio Marchionne (50’000 unità) non è stato nemmeno lontanamente sfiorato, ma occorre valutare anche alcune variabili. Parlando alla CNN, Marchionne si è detto contento delle 20’000 unità commercializzate durante questi 9 mesi in tutto il Nord-America ed ha bollato il suo obbiettivo iniziale come “incredibilmente ingenuo“.
Marchionne ha detto di essersi fatto condizionare dalle 40’000 Mini commercializzate sul suolo americano in tutto il 2010, non tenendo conto che
il brand anglo-tedesco vende la sua vettura in tanti diversi allestimenti e che è presente sul suolo americano da 10 anni. La stessa Mini, infatti, nel suo primo anno Oltreoceano, fu capace di piazzare 24’500 unità, più o meno come la Fiat 500. Inoltre, la piccola del Lingotto non può fa fede su una rete commerciale così ampia come quella di Mini ed è figlia di un marchio al ritorno dopo tanti anni in America con una reputazione non delle più celebri (Fix It Again Tony, acronimo di Fiat secondo alcuni americani simpaticoni è ancora famoso in tutti gli Stati Uniti)
Considerando questi fattori, quindi, le Fiat 500 vendute in Nord-America potranno aumentare nei prossimi anni (grazie all’arrivo della versione Abarth e dell’inedita monovolume L0), mentre l’impianto dove viene assemblata l’italiana in Messico (quello Chrysler di Toluca) è attualmente redditizio ed ai 3/4 della sua capacità produttiva grazie alle esportazioni verso il Sud-America ed alcuni Paesi asiatici.