Concorso Eleganza Villa d’Este 2018: un’opinione

 

La manifestazione sta diventando ogni anno sempre più importante. Una splendida villa ed il suo giardino, il Lago di Como, il sole di maggio ed auto uniche al mondo. Questo è quello che caratterizza – forse anche in ordine di importanza, poi vi spiego il perché – il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Ad aggiudicarsi la Coppa Oro – il premio più ambito – di questa edizione 2018 è stata una meravigliosa Alfa Romeo 33 Stradale, considerata un’autentico capolavoro su ruote dal giorno in cui fu presentata al mondo nel 1966.

Oltre a lei, i visitatori hanno potuto ammirare auto rarissime come una Bugatti 35 del 1925, un’immensa quanto lussuosa Cadillac V16 del 1930, una meravigliosa Fiat 8V del 1953 affiancata da un’altrettanto meravigliosa Ferrari 250 GTO del 1962. Completano poi la cornice il prototipo della Lancia Stratos – che diede poi vita alla Countach – la McLaren da F1 di Prost, la famosa Tyrrel a sei ruote e l’ultima vera Alfa Romeo da F1, quella guidata da Giacomelli (non me ne vogliano quelli del team Sauber).

Fiat 8V
Fiat 8V

Ad ogni modo, non sono qui per parlarvi delle auto esposte (di loro potete leggere praticamente ovunque online), ma dell’atmosfera che ho respirato una volta entrato nel giardino della villa comasca. Naturalmente, a far gli onori di casa – auto in concorso escluse – è stata BMW, main sponsor dell’evento: 3.0 CLS, M1 e 508 esposte, un’intera area dedicata al mondo del cinema, il raduno dei proprietari della i8 e Serie 7 con pacchetto M e X5M che scorrazzavano i VIP di turno.

Ecco, l’atmosfera di può proprio definire VIP: non mancano uomini in completo, panama e mocassino, donne in abito da aperitivo con ingombranti cappelli e tacco (ma con ballerina d’ordinanza nella borsetta). Diciamo che di passione per il mondo dei motori e per le meraviglie in mostra ne ho sentita poca: più attenzione al dettaglio del polsino, più attenzione a non intingere la camicia di sudore sotto il sole di maggio, più attenzione per il cocktail che si deve sorseggiare al fianco delle sovracitate meraviglie.

Cadillac V16
Cadillac V16

Sicuramente, tra questi personaggi ricchi di eleganza (e non solo) c’era qualcuno contento di parlare della propria auto, contento di rispondere alle domande di tanti appassionati. Si, perché come ad ogni manifestazione automobilistica che si rispetti, anche qui non mancavano persone con macchine fotografiche al collo, t-shirt e zaino, persone che affrontano file interminabili per una – cara – bottiglietta d’acqua fresca, persone che hanno organizzato un pic nic improvvisato sul prato all’ombra della villa.

Forse è questa l’essenza del Concorso di Eleganza di Villa d’Este: due mondi staccati che probabilmente non potrebbero essere più diversi insieme nel giardino di una villa, probabilmente per ragioni diverse, ma che riconducono sempre lì, alle auto. 

Lancia Stratos Concept
Lancia Stratos Concept, l’auto che diede vita alla Countach

Quindi ne è valsa la pena spendere 16 euro per l‘ingresso? Per quest’anno direi di si, per il 2019 vedremo. Cosa cambierei? Magari cancellerei l’approccio da club esclusivo, l’approccio di un luogo dove sembra che chi conta ci dev’essere per forza, poco importa da cos’ha da proporre. Del resto, il Festival of Speed of Goodwood insegna. La mia – comunque – è solo un’opinione personale.

Alla fine – comunque – un’unica certezza: che tu abbia in mano un Martini o una Lete, di certo tra un’auto e l’altra andrai alla disperata ricerca di un po’ d’ombra.