Volkswagen deve vendere le azioni Suzuki

 

Vi ricordate del litigio Suzuki-Volkswagen? No? In effetti e’ passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che se ne e’ parlato. Era il 2009, ed i due costruttori trovarono un accordo per lo sviluppo congiunto di una piccola vettura efficiente dedicata ai mercati ermegenti. Suzuki aveva cosi l’occasione di avere accesso alla tecnologia del gruppo Volkswagen, mentre i tedeschi avrebbero avuto un punto di appoggio privilegiato nei principali mercati emergenti mondiali, dove Suzuki e’ molto forte.

In piu’ – cosa molto importante – l’accordo prevedeva anche l’acquisto da parte di Volkswagen del 19.9% delle azioni della casa giapponese. Al momento della firma, la nuova collaborazione fu descritta con toni entusiastici sia da Martin Winterkorn che da Osamu Suzuki. Peccato – pero’ – che le cose cambiarono da li a pochi mesi. I rapporti tra Volkswagen e Suzuki iniziarono a deteriorarsi non appena nel 2010 la casa del Sol Levante decise di acquistare i suoi motori diesel direttamente da Fiat.

Da li, le parti iniziarono ad accusarsi l’una l’altra di non aver rispettato gli accordi presi. Ora, dopo circa 3 anni, le cose sono state risolte dall’arbitrato internazionale: gli arbitri hanno deciso che Volkswagen dovra’ vendere tutte le azioni di Suzuki in suo possesso.

Ad ogni modo, su puo’ dire che per i tedeschi non tutto il male venga per nuocere: quando il costruttore di Wolfsburg acquisto’ il 19.9% della casa giapponese, sborso’ una cifra pari a 222.5 miliardi di yen. Non poco, ma ora le stesse azioni saranno venduta a 463 miliardi di yen, pari a circa 3.8 miliardi di dollari.

“E’ come togliere un piccolo osso rimasto incastrato in gola, adesso e’ un soglievo”, ha detto Osamu Suzuki a “Bloomberg”. In attesa del primo comunicato ufficiale di Volkswagen, il numero uno dagli occhi a mandorla non ha certo utilizzato parole molto dolci. Ora, Suzuki ha l’opportunita’ di trovare un nuovo partner. Qualche idea?