Apple starebbe progettando in gran segreto la sua iCar (o la prima auto della sua storia, detto in parole povere). Devo ammettere che la cosa un po’ mi inquieta, ma solo perché devo abituarmi all’idea. Fino a qualche anno fa, era del tutto impossibile pensare che un produttore di telefonini ed altri gingilli elettronici – per quanto rivoluzionari potessero essere – potesse debuttare nel mondo dell’automobile in modo autonomo. Oggi, soprattutto grazie a quanto messo in campo da Tesla negli ultimi anni, la differenze di progettazione tra quei gingilli elettronici ed un’automobile si sono assottigliati nettamente.
Così, a questo genere di aziende, per poter progettare un’auto, potrebbe essere sufficiente reclutare all’interno del suo enturage professionisti con esperienza nel mondo delle quattro ruote. Non a caso, questo è proprio quello che sta facendo Apple con il suo progetto denominato Titan. A capo di quest’ultimo c’è Steve Zadesky: forse questo nome non vi dirà nulla, ma per cambiare opinione sul suo conto vi basti sapere che ha lavorato per Ford dal 1996 al 1999, anno in cui è passato ad Apple partecipando alla nascita (in modo attivo, con più di 90 brevetti) di iPhone, iPod e iPad.
Ma non è finita qui: a fare compagnia a Zadesky al vertice del progetto Titan c’è Johann Jungwirth, nome non nuovo all’interno del settore automotive: il tedesco, infatti, è stato CEO della Mercedes-Benz Research & Development North America dal 2009 al 2014. E’ stato assunto da Apple lo scorso settembre come responsabile dell’area Mac System Engineering. Ma, oltre agli ingegneri, qual è l’altro ruolo essenziale per la progettazione di un’auto? Naturalmente quello del designer. Ed Apple non si è lasciata sfuggire nemmeno questo.
Il suo nome Marc Newson, australiano che collaborò con la Ford allo scopo di creare una vettura che puntasse esclusivamente su due valori: funzionalità e design, valori a cui proprio Apple si ispira da sempre. Frutto di questa collaborazione fu la concept Ford 012C (foto sopra), vettura che faceva della semplicità d’utilizzo la sua caratteristica fondamentale. Ricapitolando, quindi, abbiamo ingegneri e designer. Ora, manca quindi solo una cosa: dato che la iCar non potrebbe essere costruita a Cupertino per evidenti problemi di spazio, occorre individuare un impianto produttivo. E, tranquilli, Apple ha pensato pure a questo.
No, non si tratta di Termini Imerese, ma quello austriaco della Magna Steyr, la cui sede sarebbe stata visitata proprio nelle scorse settimane dai vertici e dai tecnici di Apple. Molto probabilmente, nel corso dell’incontro è stata analizzata anche la concept Mila Blue (foto sopra), presentata da Magna Steyr al Salone di Ginevra dello scorso anno e caratterizzata da nuove soluzioni per i veicoli da città ed a basso impatto ambientale.
La Mila Blue, infatti, era realizzata in un mix tra alluminio, magnesio e compositi rinforzati con fibra di carbonio, permettendo un risparmio di peso di circa 300 Kg rispetto ad un’auto di pari dimensioni. Il propulsore era un’ibrido metano-elettrico, in grado di contenere le emissioni di CO2 in soli 49 g/Km. Ad ogni modo, occorre precisare che il motore della prima auto di Apple con molta probabilità sarà elettrico, magari sviluppato – perché no – in collaborazione con i vicini di casa di Tesla. Sarebbe l’ultimo tassello di un puzzle praticamente già completo.