Lotus ha vissuto una storia societaria alquanto travagliata negli ultimi anni: tutto è iniziato con gli ambiziosi piani industriali di Dany Bahar (poi cacciato), passando dal trasferimento di proprietà da Proton a DRB-Hicom e terminando con l’idea di un suv e di una berlina. Ad ogni modo, la situazione finanziaria del costruttore inglese è decisamente critica, tant’è che l’amministratore delegato Jean-Marc Gales vuole porvi rimedio.
Come? Attraverso una mega
ristrutturazione societaria senza precedenti nella storia della casa d’Oltremanica. Il risultato è che, a seguito di questa ristrutturazione, potrebbero andare persi ben 325 posti di lavoro. In più, se si tiene in considerazione che Lotus impiega 1.215 persone in tutto il mondo (1.032 delle quali solo nella sua sede nel Norfolk), i 325 posti di lavoro persi equivalgono a circa 1/4 dell’attuale forza lavoro di Lotus.
La casa britannica ha fatto sapere che l’operazione si rende necessaria “per raggiungere gli obiettivi di business prefissati e per costruire un futuro forte e sostenibile”. Inoltre, lo stesso amministratore delegato Gales, ci tiene a precisare che Lotus si impegnerà a “ridistribuire il personale ove possibile” e che i vertici della casa di riuniranno con “i rappresentanti del personale e dei lavoratori per confrontarsi sulle modifiche proposte e per cercare di ridurre al minimo il taglio del personale”.