Sono decine le case automobilistiche occidentali che hanno citato in giudizio semi-sconosciuti costruttori cinesi accusandoli – giustamente – di avere copiato in modo spudorato un loro modello. Ad ogni modo, all’inizio del secolo scorso la situazione era completamente differente, ed è anche accaduto che due tre le case più affermate del mondo abbiano instaurato una causa proprio per questo motivo
Il caso è quello dell’Opel Raganella (si, avete letto bene). La casa tedesca ha fatto debuttare questo modello (foto sopra) nel 1924, cinque anni prima di essere ceduta a General Motors. Questo nome particolare le fu donato grazie al colore della sua carrozzeria, un verde intenso, l’unico disponibile. Ma quest’auto non passò alla storia per il suo colore, ma una certa somiglianza con una rivale del tempo, la Citroen 5CV (foto sotto).
Come vi sarete accorti confrontando le due immagini, la somiglianza tra le due vetture cabrio è piuttosto evidente, specialmente se viste di lato. Di conseguenza, dato che Citroen presentò la sua 5CV nel 1921 (ben 5 anni prima della vettura di Opel), decise di citare in giudizio proprio i tedeschi e la loro Raganella.
Contro ogni pronostico, il giudice respinse tutte le accuse mosse da Citroen, in quanto la Raganella presentava una forma della griglia del radiatore differente e, in più, era dipinta di verde, mentre la Citroen commercializzava il suo modello solo in tinta gialla. Sicuramente, fu rilevante il fatto che i giudici chiamati ad analizzare la causa fossero tutti tedeschi.
Avendo vinto la causa, Opel riuscì a produrre circa 120’000 esemplari della sua Raganella, conquistando il mercato tedesco e contribuendo a limitare la produzione della Citroen 5CV a quota 80’000 unità. Quindi i cinesi non hanno inventato nulla, ricordatevelo.