Probabilmente, prima di leggere questa breve storia, io ero uno dei tanti a non sapere che Porsche avesse collaborato con Lada per la progettazione di alcuni veicoli della casa russa. Talvolta, infatti, l’industria automobilistica ci mette davanti ad associazioni di nomi talmente improbabili di cui nemmeno noi appassionati avremmo potuto immaginarne l’esistenza.
Ad ogni modo, un accordo tra Lada e Porsche è
realmente esistito, anche se probabilmente non ce ne ricordiamo perché non ha portato a nulla di concreto. Il motivo è presto spiegato: nel 1975, il ministero dei trasporti russo, firmò con Porsche per una collaborazione della durata di tre anni. Durante tutto questo periodo, la casa tedesca avrebbe aiutato i tecnici del costruttore russo a riprogettare i modelli esistenti ed a progettare modelli di nuova concezione.
L’unico frutto di questa collaborazione fu la Porsche-VAZ 2103, dove la casa teutonica, oltre a progettare il design, ha dato il suo importante contributo anche per ogni aspetto tecnico, dalle sospensioni al cambio. Senza nessuna apparente spiegazione (la spiegazione ci sarà sicuramente, ma a noi non ci è dato saperlo) i russi rifiutarono quanto progettato da Porsche, reinterpretando la vettura e dando così vita alla Lada 2106, auto già vecchia prima di nascere.
Comunque, a dire la verità, qualche frutto della collaborazione tra Lada e Porsche è visibile ancora oggi. Dove? Sotto la carrozzeria dell’immortale Lada Niva: quando il piccolo fuoristrada fece il suo debutto (nel 1976), Porsche introdusse alcune modifiche al suo motore (in modo che fosse in grado di funzionare anche con carburante di qualità pessima) ed inserì alcune componenti in alluminio in modo da alleggerire, anche se in minima parte, la non proprio leggerissima Niva.