Si può dire che al mondo vi siano almeno tre auto offerte ancora oggi sempre uguali a se stesse: la Mercedes Classe G, la Land Rover Defender e la Lada Niva. Però, mentre Mercedes ha sempre periodicamente aggiornato la sua G con l’introduzione di nuove tecnologie o nuovi motori, mentre Land Rover ha pianificato il debutto della nuova Defender tra circa due anni, solo la Lada sembra essere destinata a non morire mai, rimasta praticamente invariata dall’anno di presentazione, l’ormai lontano 1976 (il progetto, invece, è del 1971).
Basti pensare che la Niva ha ricevuto l’ultimo aggiornamento del 1993, quando fu introdotto il propulsore a benzina 1’700 che l’equipaggia attualmente, motore
derivato dal 1.6 Fiat della Zhiguli (versione sovietica della Fiat 124) e dove fu ridisegnata la parte posteriore, con l’introduzione di nuovi gruppi ottici e di un nuovo portellone. Quindi, da esattamente vent’anni, più niente. Almeno fino a ieri, quando il Gruppo AutoVaz (che produce oggi la Niva) ha annunciato ufficialmente che la produzione di questa ormai storica 4×4 continuerà almeno fino al 2016, quando la Niva compierà ben 40 anni.
Ad ogni modo, per arrivare a questo difficile traguardo, la casa russa ha in mente un leggero restyling che debutterà nei prossimi mesi. Sembra che l’aggiornamento in questione non toccherà l’estetica (fatta eccezione per l’introduzione di nuove tinte per la carrozzeria), mentre arriveranno una nuova trasmissione, una nuova strumentazione per l’abitacolo (si, però scordatevi navigatore touch-screen e connessione Aux/Usb) ed altri accorgimenti per aumentare il confort di marcia alle andature più “allegre” (in questo caso non si può certo parlare di “alte andature”).
Comunque, nonostante gli anni sulla groppa, la Lada Niva sta dimostrando di essere ancora in splendida forma: tra il 2002 ed il 2012 sono state vendute 370’000 esemplari in Russia e più di 150’00 sono stati esportati in tutti il mondo, Italia compresa. Con queste cifre, mi sembra normale che AutoVaz abbia deciso di continuare la produzione fino al 2016, sperando che la Niva arrivi anche oltre, magari con qualche ritocchino estetico che le faccia perdere quell’aria da Unione Sovietica.