Uno sguardo alla storia: McLaren F1

Talvolta mi piace spulciare nel passato di alcune delle auto (supercar e non) che hanno fatto la storia di questa nostra passione. Così, girovagando in rete, mi sono imbattuto in alcune interessanti foto della indimenticabile McLaren F1 pubblicate dal sito americano “MotorAuthority”. Come potete vedere dall’immagine qui sopra, questi scatti ritraggono la vettura allo stato iniziale del progetto, quando la carrozzeria era realizzata semplicemente di argilla e poteva quindi essere modellata dal pensiero di designer ed ingegneri.

Le foto ritraggono l’antenata della McLaren F1 alla fine degli anni ’80, quando l’ingegnere britannico Gordon Murray iniziò a lavorare

su tutti gli aspetti di questa vettura. Cosa molto particolare, avrete sicuramente notato che il progetto iniziale prevedeva alcuni particolari diversi rispetto al modello che poi entrò in produzione, come ad esempio i fanali anteriori. In più, alcuni dettagli come la vetratura laterale, il lunotto posteriore e l’abitacolo a forma di bolla sembrano essere stati riproposti anche sulla prossima P1, hypercar vista da tutti un po’ come la degna erede di questa F1.

Grazie alle idee di Murray, la casa inglese coinvolse nel progetto non solo gli ingegneri provenienti dal team di Formula Uno, ma anche i designer, che secondo loro, contribuirono a “creare la più bella sportiva che il mondo avesse mai visto” (permettetemi di dissentire su questo…). Così, nel 1990 la squadra addetta alla progettazione della F1 si riunì per la prima volta e la vettura fu lanciata appena due anni più tardi.

Avvenuta la presentazione, quello che sconvolse di più il pubblico dell’epoca fu la posizione di guida centrale, ma anche il primo telaio monoscocca in fibra di carbonio al mondo. Anche il motore era da primato per l’epoca: si trattava di un V12 6.1 costruito originariamente da BMW per la versione M della sua Serie 8. I tecnici d’Oltremanica lo rivisitarono, portando la potenza a quota 618 cv. Nel 1992 una McLaren F1 costava circa 840’000 Euro. Chi ebbe la fortuna di metterci le mani, fece di certo un buon investimento, dato che oggi, per meno di 3,5 milioni di Euro, non vi fanno nemmeno aprire la porta del passeggero.