Forse questa è la notizia che a diversi appassionati di automobili (compreso il sottoscritto) farà piacere leggere: per il futuro, Audi ha deciso di adottare una “differente strategia stilistica per ogni suo modello”. Tradotto in parole povere, le auto dei quattro anelli non saranno più così tanto simili tra di loro: insomma, saranno riconoscibili senza leggere la targhetta sul bagagliaio anche per l’occhio meno allenato.
Del resto, gli uomini Audi avranno dato una letta ai commenti che vengono pubblicati in rete ogniqualvolta
vengono diffuse in rete le foto ufficiali di un nuovo modello della casa tedesca (e ciò, per loro fortuna e capacità, avviene molto spesso). A chi, infatti, non è capitato di leggere commenti del tipo “Ma le fanno con la carta carbone?” oppure “E’ facile Ctrl+C – Ctrl+V“. Nonostante il sarcasmo di questi commenti, è molto difficile dare torto a queste persone anche se si è tra i fan più sfegatati della casa teutonica. Specialmente negli ultimi anni, infatti, le ultime novità Audi sono chiaramente riconoscibili solamente grazie al diverso disegno delle luci Led diurne.
Tuttavia, le parole di Wolfgang Egger, direttore del centro stile Audi, ci fanno rimanere un po’ perplessi sulle reali intenzioni della casa: il designer tedesco, infatti, ha affermato che in futuro ci sarà una grande differenziazione estetica tra i modelli delle famiglie A, R e Q. Va bene, diciamo noi, ma, probabilmente, almeno sotto questo punto di vista, la differenziazione c’è già: sfido chiunque, infatti, a non distinguere una Q5 da una A4 o una R8 da una Q7. Il problema dell’eccessiva somiglianza (se di problema si può parlare), infatti, è all’interno della stessa famiglia (A4–A5, per fare un esempio).
Egger ha poi dato un’ulteriore conferma ai nostri dubbi, aggiungendo che questa “rivoluzione” partirà dalla prossima Q2, prima vettura della famiglia Q ad adottare la nuova Multimaterial Space Frame, nuova calandra che ha debuttato sulla Crosslane Concept (foto sopra), calandra che punta sulla tridimensionalità delle forme e che verrà adottata su tutti i futuri suv e crossover, rendendo, di fatto, molto simili tra di loro le zone frontali di tutte le prossime Q.
Quindi, la tanto annunciata “differenziazione stilistica” da parte di Audi rischia di essere tutto fumo niente arrosto, dato che il suo obbiettivo sarà quello di differenziare tra loro i vari veicoli delle diverse famiglie. Personalmente, ritengo che ci sia bisogno di una maggiore differenziazione all’interno delle stesse famiglie, in modo che anche l’occhio meno esperto possa distinguere una A4 da una A5 senza studiare la diversa forma dei Led.
Tuttavia, bisogna anche dire che lo stile Audi è stato criticato più volte per la sua eccessiva sobrietà (non nego di averlo fatto anche io in più occasioni), ma, evidentemente, il costruttore tedesco ha saputo andare incontro ed individuare i gusti del grande pubblico, raggiungendo il successo che tutti noi conosciamo oggi. Tirando le somme, credo che Audi abbia si parlato di “differenziazione estetica“, ma le cose resteranno (come è giusto che sia dal loro punto di vista) esattamente uguali ad ora.