Qualcuno di voi sicuramente sa che qualche settimana fa, la NASA ha deciso di mandare definitivamente in pensione lo Space Shuttle Endeavour, realizzato per sostituire il Challenger (no, non lo costruiva la Dodge) finito tragicamente disintegrato dopo soli 73 minuti dal lancio avvenuto nel 1986 dal Kennedy Space Center.
Insieme al Discovery e l’Atlantis (ed anche il Columbia, tragicamente esploso in volo nel 2003) ha preso parte alla STS (non è la famosa versione della Lamborghini Gallardo, ma lo Space Transportation System), il programma Space
Shuttle terminato lo scorso anno dopo circa 30 anni e 135 missioni. Tuttavia, l’Endeavour, prima di riposare per sempre nei ricordi degli appassionati e dei tecnici che l’hanno realizzato, ha dovuto compiere un ultimo viaggio, ma senza nemmeno accendere i suoi razzi.
Era infatti previsto che l’Endeavour dovesse riposare per sempre presso il California Science Center, dove sarà esposto a partire dal prossimo 30 Ottobre. Da qui, è nata l’originale idea degli uomini del marketing Toyota, che hanno pensato: “perché non fare trainare lo Space Shuttle dalla nostra Tundra?”. La Tundra, per chi non lo sapesse, è un pick-up che la casa giapponese vende in Nord-America come concorrente dei vari Dodge Ram, Ford F–150 e via dicendo. Insomma, una delle tipiche auto d’Oltreoceano che siamo abituati a vedere nei film.
Quindi, i 150.000 Kg di navicella spaziale sono stati trainati per circa 20 Km dal pick-up del Sol Levante, equipaggiato con un V8 da 5.7 litri in grado di erogare 381 cv. Così, un pezzo di storia degli Stati Uniti (ma, forse, anche dell’umanità intera) è stato trainato da un’auto giapponese. Dato il loro patriottismo, è strano che questa idea non sia venuta in mente a Dodge, Ford o GM…