La Serie 3 Touring è da sempre la best-seller nel segmento delle cosiddette station-wagon premium, vuoi per il suo fascino da sportiva spaziosa, vuoi per il prestigioso marchio che porta sul cofano. Naturalmente, l’auto ha attirato l’attenzione dell’intera redazione di Motori24, che ha effettuato in anteprima la prova su strada della nuova BMW Serie 3 Touring.
E’ inutile girarci troppo intorno, ciò che incide maggiormente nell’acquisto di un’auto nuova è il primo impatto con l’ultima novità, un po’ come un colpo di fulmine. Personalmente, il colpo di fulmine con la nuova Serie 3 Touring c’è stato. Quando la casa tedesca ha rilasciato le prime foto ufficiali della
vettura, sinceramente non mi ha lasciato molto colpito, dandomi l’ennesima conferma che le linee tutte curve ed originalità dell’ex capo-design Bangle siano sparite per sempre dal mondo dell’auto proprio come il professionista americano. Tuttavia, una volta ritrovatomi faccia a faccia a quel doppio rene anteriore, ho dovuto subito ricredermi. “Questa Serie 3 Touring è proprio bella e ben riuscita”, mi sono detto, preoccupandomi di capire se quelle parole fossero proprio frutto dei miei pensieri.
In effetti lo erano, e tutto è stato confermato da un ulteriore giro che ho fatto intorno all’auto: merito forse anche dei nuovi colori, in grado di evidenziare ogni superficie concava o convessa della Serie 3 Touring. Insomma, qui c’è del carattere, carattere che è impossibile trovare in una A4 Avant ed in parte in una Classe C. Sinceramente, la vettura che ho scelto di provare non sarà quella farà più numeri: al test-drive organizzato da BMW Italia, infatti, erano present tre differenti motorizzazioni: la 330d (2.0 diesel 258 cv), la 320d (2.0 diesel da 184 cv) e la 328i (2.0 benzina da 245 cv). Indovinate noi di Motori24 quale abbiamo provato?
In forza al nostro motto “Qui l’auto si vive poco con la testa e molto con il cuore“, abbiamo scelto di farvi leggere le prove delle “solite” versioni turbodiesel su altri blog, scegliendo (con il cuore, appunto) il motore quattro cilindri turbo benzina 2 litri da 245 puledri. Una volta fatta questa scelta decisamente irrazionale, siamo saliti a bordo del nostro esemplare: davvero ottimo il sistema key-less, dato che lasciando la chiave nella tasca dei miei pantaloni mi è bastato toccare la maniglia della porta per aprirla e toccare il pulsante dell’accensione per avviare l’ottimo motore là davanti.
La 328i provata era in allestimento Sport, dotata di quasi tutti gli optional disponibili: non mancavano gli interni rivesti in pelle, il cambio automatico a otto rapporti ed altri numerosi dispositivi elettronici come l’head-up display, l’adaptive cruise-control o il sistema di parcheggio automatico (abbastanza inutilizzabile, in città come le nostre). Inutile dire che la cura per materiali ed assemblaggio è a livelli perfetti ormai (come tutte le vetture della stessa fascia di prezzo), mentre l’elettronica di bordo è controllabile tramite numerosi tasti (posti però dove devono essere, non come in altre auto dove per accendere l’aria condizionata occorre togliere gli occhi dalla strada, vedi plancia Opel Astra).
Accendiamo il motore. La prima cosa che mi sono detto è stata: “Eh già, il suono del sei cilindri in linea è sparito”. Secca la risposta degli ingegneri BMW presenti all’evento: “Il quattro cilindri garantisce maggiori prestazioni con minori consumi ed emissioni”. Come dargli torto? Impossibile. Con un po’ di tristezza per la mancanza di quello che era il cavallo di battagli della casa bavarese, decido di partire. Fin dai primi chilometri, però, questa tristezza si trasforma in un grande sorriso a 32 denti stampato sulla mia faccia. “Anche i quattro cilindri sono divertenti, ammazza se lo sono”, mi dico (e vi giuro che non era per auto-convincermi). Buona l’erogazione, buono il cambio automatico ad otto innesti, che riesce ad essere contemporaneamente veloce e dolce.
Adesso però, voglio premere su quel tastino “Sport” che fa capolino proprio a fianco la leva del cambio automatico. Così, imbocco una strada a scorrimento veloce e, dopo aver premuto sul suddetto tasto, spingo il pedale dell’acceleratore a fondo corsa. Vi assicuro che le parole da me dette in quel momento non possono essere riportate. Il tasto “Sport“, infatti, ha il potere di cambiare la reattività del pedale dell’acceleratore ed il comportamento di cambio e sterzo. In questo modo, quasi ci si dimentica di essere su una station-wagon e, quando arrivano le prime curve, non si vorrebbe più scendere: nulla da eccepire sulla stabilità, ottimo e preciso l’ingresso in curva, proprio come ti aspetteresti da una BMW.
Prestazioni? Velocità massima autolimitata a 250 Km/h (sfortunatamente non abbiamo avuto modo di dirvi se è vero o no), 0-100 Km/h in sei secondi netti. Al termine della nostra prova, il consumo medio è stato di 6.8 litri/100 Km, decisamente ottimo, anche tenendo conto del fatto che non abbiamo proprio guidato come una casalinga che va a fare la spesa. Insomma, detto senza troppi giri di parole, se avete intenzione di comprarvi un’auto di questa categoria, personalmente ritengo che ci sia solo una scelta: la nuova BMW Serie 3 Touring, magari con motorizzazione diesel, se volete risparmiare qualche Euro dal distributore.
P.S. Ci scusiamo se la nostra malattia per il mondo dell’auto ci ha spinti ha provare un motore che, sul mercato, sceglieranno in pochi. Tuttavia, come già detto in altre occasioni, Motori 24 punta ad una informazione alternativa, diretta più all’appassionato rispetto a chi deve acquistare un’auto nuova. Restate connessi!