Finalmente, dopo tanti anni (forse troppi), i vertici Fiat si sono accorti che esiste anche il mercato asiatico che, anno dopo anno, sta diventando sempre più importante per i principali costruttori automobilistici mondiali, anche vista la grande crisi che da ormai troppo tempo sta colpendo il mercato europeo. Il merito, probabilmente, è di Sergio Marchionne, il quale in futuro ha deciso di prestare molta attenzione verso questa grande area del mondo. La prima prova di questo impegno del gruppo del Lingotto per l’est, è la presentazione della nuova Fiat Viaggio all’ultimo Salone di Pechino, sorella della nuova Dodge Dart.
Seppur ottima, la Viaggio potrebbe non bastare: l’anno scorso, infatti, il marchio torinese ha venduto appena 1’000 unità, che arrivano a 35’000 sommando anche
le Chrysler. Ad ogni modo, un nulla, soprattutto se confrontate con le 2.55 milioni di unità di General Motors o 2.26 milioni di Volkswagen: due casa che si sono accorte in tempo delle potenzialità di questo immenso mercato. L’obbiettivo fissato per la Viaggio è quello di vendere almeno 170’000 unità all’anno, permettendo così, a Fiat-Chrysler di commercializzare circa 300’000 unità all’anno in Cina entro il 2014. Ancora numeri molto piccoli, ma pur sempre ottimi se confrontati con i dati attuali.
In più, proprio ieri, la casa italiana ha sottoscritto un importante accordo con Tata (già collaboratrice di Fiat in altri ambiti e non capiamo perché questo accordo non si estenda ulteriormente, considerando anche Jaguar e Land Rover). Il costruttore torinese e Tata Motors hanno sottoscritto una join-venture per la gestione delle attività commerciali e la rete delle concessionarie su tutto il territorio indiano.
Fino ad ora, queste competenze erano riservate a Tata, la quale commercializzava nella propria rete anche auto a marchio Fiat. Come comunicato dal Lingotto, la nuova join-venture mira a valorizzare il brand Fiat in India, anche attraverso un aumento dei concessionari (attualmente 178 in 129 diverse città). Infine, la join-venture non influirà in alcun modo sull’assetto dello stabilimento Fiat-Tata di Ranjangaon, che fin’ora ha realizzato 190’000 auto e 337’000 motori (che a partire da quest’anno saranno montati anche sulle auto Maruti-Suzuki).