Sicuramente, la maggior parte di voi lettori ricorderà il curioso caso di spionaggio che ha coinvolto qualche settimana fa la Renault (clicca qui per maggiori info). Bene, a quanto pare, oggi ci sarebbe stato un vero e proprio dietro front ufficiale da parte della casa transalpina: infatti, sia l’amministratore delegato Carlos Ghosn che il direttore operativo Patrick Pelata, hanno fatto sapere che tra pochi giorni incontreranno in Francia i tre dirigenti accusati di aver passato informazioni riservate ad industrie cinesi proponendogli un cospicuo risarcimento per il danneggiamento che avrebbero subito le loro vite professionali.
La marcia indietro dell’azienda, comunque, non è affatto casuale, ed è avvenuta dopo che sia le autorità svizzere che lussemburghesi hanno del tutto smentito la possibilità che vi siano conti correnti segreti intestati a Michel Balthazard, Bertrand Rochette e Matthieu Tenenbaum, i tre dirigenti francesi accusati ingiustamente. Di conseguenza, anche la procura di Parigi ha ritirato quindi l’accusa di spionaggio industriale. Tutto è bene quel che finisce bene, ma a questo punto ci si domanda il perché i tre siano stati accusati di un reato simile.