La nuova Aston Martin Vulcan mi ha scombinato un po’ le idee. Per me, le Aston Martin sono e sempre saranno vetture dotate di gran classe, magari con una meccanica non eccelsa, ma comunque sorprendentemente eleganti sotto ogni punto di vista. Adesso, invece, eccoli qua: se ne vengono fuori con la Vulcan, un animale da pista, una supercar sputa fuoco tutta leggerezza e prestazioni che sembra essersi dimenticata della raffinatezza tipica di questo brand inglese.
Come avrete già dedotto, la nuova Aston Martin Vulcan sarà un’auto che si potrà utilizzare solo su
pista. Gli esemplari prodotti saranno appena 24, ognuno dei quali sarà venduto ad un prezzo non comunicato. Del resto, a chi si avvicina ad un prodotto del genere, il prezzo importa relativamente.
La nuova Vulcan è realizzata partendo dallo stesso telaio tubolare in fibra di carbonio della splendida One-77, con la quale la Vulcan condivide anche il piattaforma e passo (2.79 metri) ed il motore aspirato da 7.0 litri: qui, però, la potenza tocca quota 800 cavalli. Il tutto è regolato da un cambio sequenziale a sei rapporti che aiuta le ruote posteriori a scaricare a terra tutta questa potenza.
La stessa casa inglese è consapevole di non aver realizzato un’auto sportiva tanto comune: di conseguenza, ad ogni acquirente della Vulcan sarà offerta la possibilità di seguire “un corso completo di guida in pista” con alcuni piloti del costruttore d’Oltremanica, compreso il vincitore di Le Mans Darren Turner.
Oltre ad essere una grande banco di prova per Aston Martin, è inutile nascondere che la Vulcan sarà utile anche a far cassa. Detta così, il tutto sembra essere un po’ troppo crudele ma, del resto, ormai anche gli appassionati di smartphone sanno che progetti del genere nascono anche con questo intento. L’obiettivo, del resto, è più che nobile: la completa rinascita tecnica e stilistica di un marchio che, mi auguro, torni al più presto a risplendere come un tempo.