Con sorpresa dei presenti, non è stato Luca Cordero di Montezemolo a presentare quelle che saranno le novità di Ferrari da qui al 2018, ma l’amministratore delegato del gruppo FCA Sergio Marchionne. Fin dall’inizio del suo intervento, il manager dal maglioncino ha ribadito che Ferrari dovrà restare necessariamente un marchio sportivo di lusso e che per mantenere fede a questa sua vocazione dovrà rigorosamente rispettare il limite di circa 7’000 vetture prodotte all’anno.
In più, ogni modello avrà un ciclo di vita di 4 anni, al termine dei
quali seguirà un restyling il cui compito sarà quello di allungare la vita della vettura per ulteriori 4 anni. I motori resteranno sempre a 8 e 12 cilindri, mentre in futuro non mancheranno inedite versioni speciali destinate a ferraristi o comunque a collezionisti disposti a spendere cifre inimmaginabili per portarsi a casa una Ferrari unica al mondo.
Marchionne punta anche alla concretezza, dato che evidenzia il fatto che entro il 2018 il margine del brand dal cavallino rampante dovrà superare il 18% pur mantenendo limitata la produzione allo scopo di conservare l’esclusività di ogni prodotto. Ad ogni modo – dato che maggiori profitti piacciono a tutti – non è escluso che Ferrari possa arrivare a produrre 10’000 vetture annue. Ad ogni modo, ciò avverrà solo se la popolazione mondiale dei milionari crescerà nei prossimi anni.
Fermo restando il forte sviluppo dei Paesi emergenti, i mercati più interessanti per Ferrari restano ancora una volta Nord America, Asia-Pacifico ed Europa, tutti previsti in crescita per il 2015. Marchionne ha concluso il suo intervento confermando che una maggiore attenzione verrà dedicata ai programmi di personalizzazione ed alle concessioni di licenze.
Nonostante la mancanza di successi negli ultimi anni, i maggiori investimenti saranno ancora rivolti verso il mondo della Formula Uno. Ah, Marchionne ha ribadito ancora una volta che “Ferrari non è in vendita“. Qualcuno ha per caso tentato di affermare il contrario?