In questi giorni, un episodio sta scatenando una vera e propria bufera politica in Germania. La famiglia Quandt, che attualmente controlla il 46.7% di BMW, ha donato 690’000 € alla CDU, partito della cancelliera Angela Merkel. Questa tipo di finanziamento, completamente legale in Germania come in altri Paesi europei, se fosse avvenuto in un altro momento, sicuramente non avrebbe scatenato nessuna bufera. Qual è allora il motivo di tante polemiche?
Presto detto: il motivo della polemica è la quasi
contemporaneità del finanziamento alla CDU da parte del costruttore di Monaco di Baviera e la conquista ottenuta pochi giorni fa dal Governo Merkel in Europa, dove è riuscito ad evitare l’approvazione della legge che poneva un limite alla media di CO2 emessa dalla gamma di ogni costruttore europeo.
Tale limite prevedeva un massimo di 95 g/Km di CO2 entro il 2020, e la contrarietà di BMW (come quella di altre case automobilistiche) nei confronti di questa legge non era di certo un segreto. In particolare, le intenzioni dei costruttori teutonici erano quelle di richiedere un innalzamento di tale limite o, al massimo, un suo rinvio, vista l’impossibilità di adeguare l’intera gamma in un tempo tutto sommato ristretto. Da qui, si sono scagliate contro BMW (e non solo) un gran numero di partiti e di associazioni che da tempo lottano o contro la potenza delle lobby industriali o contro l’inquinamento, evidentemente senza riuscire nei loro intenti.
In particolare, associazioni come “Transparency International” e “Lobby Control” sono state molto aspre con il Governo teutonico, chiedendogli di imporre un tetto massimo per i finanziamenti ai partiti. In questo modo, secondo le associazioni, i gruppi industriali sono ormai in grado di “comprarsi le leggi”. Naturalmente, i vertici della CDU gettano acqua sul fuoco, facendo sapere per bocca del loro portavoce che “le donazioni spontanee non sono in alcun modo connesse con le decisioni politiche”.
Per spezzare una lancia a favore di BMW, occorre precisare che il finanziamento ad un partito da parte di una casa automobilistica non è cosa rara. La stessa casa bavarese, infatti, nel Marzo 2013 finanziò con cifre tra i 70’000 ed i 143’000 € il SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco), il CSU (Unione Cristiano-Sociale in Baviera) ed il FDP (Partito Liberale Democratico). In passato, anche Daimler ha finanziato più di una campagna elettorale elargendo 100’000 € a favore di SPD e CDU.