E’ inutile che io stia qui a parlarvi della grande crisi che sta attanagliando l’intera Europa ed il settore automobilistico in particolare, dato che è un argomento trattato e ritrattato da molte, troppe persone, molto spesso incompetenti, cosa di cui vi sareste resi conto anche voi. Così, qui su Motori-24 vogliamo parlarvi di qualcosa di più allegro, qualcosa in grado di dimostrarci che l’automobile europea non è ancora morta.
Infatti, è di queste ore la notizia che Pininfarina ha concluso il 2012 con un utile, il primo utile dal 2004. Da un perdita di 11.5 milioni di Euro registrata nel 2011, nell’anno
appena passato il noto designer torinese è stato capace di far segnare un utile pari a 32.9 milioni di Euro. Davvero un gran risultato, specialmente se teniamo in considerazione le grandi difficoltà a cui Pininfarina ha dovuto far fronte negli ultimi anni. Molto importanti per la storia dell’azienda sono state le perdite di Andrea Pininfarina e del fondatore Sergio, avvenute rispettivamente nel 2008 ed a metà del 2012.
Inoltre, a causa del sempre minore carico di lavoro chiaramente anche dovuto alla critica situazione del settore automobilistico – settore a cui Pininfarina è chiaramente legata – l’azienda piemontese si è vista costretta a ridimensionare il suo organico ed a rinunciare alla progettazione di nuove vetture concentrandosi esclusivamente sul design. Perciò, i risultati dell’ultimo anno dimostrano che gli sforzi compiuti non sono stati vani, e questo accenno di rinascita è passato anche attraverso un accordo che Pininfarina ha sottoscritto con i suoi creditori per la ristrutturazione del debito, accordo che permetterà al designer di dilatare ancora per qualche mese il pagamento dei suoi debiti principali.
Per il futuro, i piani e le ambizioni di questa azienda italiana nota in tutto il mondo sono tanti ed ambiziosi: uno su tutti è l’espansione su nuovi mercati, come quello cinese, che è destinato a diventare il mercato principale sotto il punto di vista dell’automotive design secondo una previsione di Silvio Pietro Angori, numero uno di Pininfarina. Inoltre, sarà ampliata l’attività della società consistente della progettazione e nella realizzazione di automobili speciali su misura: attività decisamente redditizia che in passato ha dato alla luce capolavori come la Rolls-Royce Hyperion e la Ferrari P4/5 di Glickenhaus.
La gamma di queste vetture uniche potrebbe presto espandersi grazie alla Pininfarina Sergio, vettura presentata sotto forma di concept e realizzata su base Ferrari 458 Italia, che potrebbe presto essere prodotta in piccola serie (si parla di appena 3 unità) vendute alla stratosferica cifra di 3 milioni di Euro più tasse ciascuna. In bocca al lupo Pininfarina, certamente un’azienda del genere non poteva essere cancellata dal DNA del nostro Paese.