I tempi in cui Volvo proponeva fredde Ford con un’altra carrozzeria e con tanti sistemi di sicurezza sembrano essere molto lontani. Infatti, ora a comandare sono i cinesi della Geely, che hanno intenzione di investire notevoli quantità di denaro nella casa svedese. Le ultime S60, V60 e V40 hanno ottenuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico, ma la vera rivoluzione che ci rivelerà se i piani di Geely saranno validi scatterà nel 2014.
Infatti, a partire dal prossimo anno saranno lanciati ben 4 nuovi modelli, a partire dall’importante nuova generazione della suv XC90, ormai sulla
cresta dell’onda da ben dieci anni. A questo fuoristrada di grandi dimensioni seguirà la nuova versione della berlina S80 che per la prima volta sarà disponibile anche in allestimento station-wagon, denominata V80. Successivamente, ci sarà spazio anche per una vettura totalmente inedita, una coupè 2+2 che sarà chiamata C80.
La cosa importante è che i nuovi modelli cambieranno soprattutto sotto la carrozzeria, grazie all’adozione di una nuova piattaforma modulare denominata SPA (che non sta per “Società per Azioni” ma per “Scaleable Platform Architecture”) il cui funzionamento è del tutto simile alla nota piattaforma MQB di Volkswagen. Grazie a questo sistema, ottenendo un eccezionale contenimento dei costi di sviluppo, tutte le vetture della futura gamma avranno la stessa paratia divisoria tra avantreno ed abitacolo, lo stesso cofano motore e la stessa posizione della pedaliera. A cambiare, invece, saranno gli sbalzi della carrozzeria e le dimensioni della cellula dell’abitacolo.
Sotto il cofano, troveremo una nuova famiglia di motori, denominati VCA, tutti a quattro cilindri disponibili a diesel e benzina. Volvo, quindi, abbandonerà il motore a cinque cilindri che l’ha contraddistingue attualmente dalla concorrenza, in virtù di queste motorizzazioni più efficienti che avranno potenze comprese tra 120 e 280 cavalli. Quindi, in futuro niente più V6 o V8: al posto di quest’ultime arriveranno propulsori ibridi che accoppieranno il quattro cilindri anteriore ad un motore elettrico posto sull’asse posteriore ed in grado così di fornire la trazione integrale.
I programmi di Volvo prevedono 800’000 unità annue prodotte entro il 2020. E’ un numero impegnativo, ma sono sicuro che se Volvo continuerà in questi termini (soprattutto lasciando produzione e dirigenza in Europa) l’obbiettivo si potrà raggiungere, magari non entro il 2020, ma si potrà raggiungere.