Probabilmente, se vi dico Mercedes 190 E City, a molti di voi verrà in mente la famosa berlina della casa tedesca assoluto punto di riferimento della sua categoria ormai 30 anni or sono. Ok, va bene, ma quel suffisso “City” cosa c’entra? A cosa si riferisce? Si riferisce a quando, in tempi non sospetti, Mercedes aveva già per le mai quella che sarebbe diventata la futura Classe A.
In quel periodo, però, le segmento C di un certo livello (le cosiddette premium) non venivano considerate ne dalle case automobilistiche ne
dal pubblico: la naturale conseguenza è che Mercedes non volle nemmeno prendere in considerazione il progetto. Da qui, questa tipologia di auto non tornò più sul mercato fino al debutto della prima Audi A3 giusto pochi anni più tardi. Chissà come sarebbe andata se i vertici della stella a tre punte avessero accolto a braccia aperte la proposta di Schulz Tuning.
Si, perché l’idea di questa strana (per il periodo) 190 E era di un piccolo elaboratore tedesco, desideroso di trovare un avversario di prestigio per la Volkswagen Golf II. Così, i tecnici della Schulz Tuning non fecero altro se non prendere una normale 190 E a quattro porte, tagliare il terzo volume ed eliminare le portiere posteriori. Devo ammettere che, per l’epoca, il risultato non era affatto male.
Per completare la sua creazione, l’elaboratore teutonico ritoccò anche l’originale motore da 2.5 litri, facendolo diventare un 2.600 in grado di sviluppare 204 cavalli con 230 Nm di coppia massima. Nonostante tutti questi sforzi, Mercedes non ne autorizzò mai la creazione (avete notato che manca la stella a tre punte nelle foto della vettura?). Con il senno di poi, magari…