Talvolta, quando ho l’occasione di visitare qualche mercatino di antiquariato o in qualche mostra scambio, non esito mai dal farci un giro, soprattutto per trovare qualche oggettino collegato alla nostra grande passione per l’auto. Così, non è raro incontrare tra le varie bancarelle riviste automobilistiche di 30-40 anni or sono, in particolare Quattroruote. Qualche giorno fa, ho così acquistato il numero dell’Aprile 1964, numero nel quale si celebravano i 100 mesi della nota rivista. Tuttavia, non è di questo che voglio parlarvi, ma di una curiosa lettera di due lettori che ho trovato pubblicata al suo interno.
Infatti, anche allora esisteva la rubrica “La voce dei lettori“, dove chiunque poteva spedire una lettera al giornale ed aspettarsi
l’arrivo di una risposta. La lettere in questione è stata scritta nel 1964 (quindi 48 anni fa) dai signori Ovidio Rossi e Walter Cambini da Oristano e colpisce per la sua attualità ancora nei giorni nostri, segno che non è cambiato proprio nulla, anzi. Prendetevi due minuti per leggerla, ne vale veramente la pena. Ecco la lettera:
“Siamo della gente che vive dell’automobile. Abbiamo visto i provvedimenti del Governo sempre contro questo indispensabile mezzo. Il peggio è che sempre i colpiti siamo noi, non quello che ha disponibilità. A chi compra una macchina di lusso poco importa della sopratassa, paga in contanti e non ha a che fare con cambiali bianche, o rosse o viola.
Lo Stato, conoscendo le difficoltà del Bilancio, perché ha consentito che fossero moltiplicate le spese così gravemente, aumentando il numero dei Sottosegretari (42), mantenendo in vita altri 200 Enti superflui, accrescendoli con nuovi Enti, Commissioni, Comitati, Consigli, ingigantendo ancora la cardatura che rode e corrode la magra finanza italiana?
I nostri amici di altri tempi poi continuano dicendo: “Ci si dica che cosa costa un Ministero e se è possibile o no vederne il quadro spese? Ci si dica che cosa costano i Sottosegretari per stipendio? Missioni, segreterie, gabinetti, vetture, autisti, uscieri, benzina, ecc., ci si faccia conoscere gli stipendi di Presidenti abnormi, di Enti Statali e parastatali, di aziende, di istituti dipendenti dallo Stato, senza contare tutta quella fungaia di organi ed organetti che arraffano, gettoni, indennità, ecc. Ci si dica cosa costa il Parlamento e perché, senza sostanziale motivo, si è aumentato il numero dei Deputati e dei Senatori?”
Non vi sembrano parole ancora attuali? Eppure sono passati 48 anni! I due amici poi continuano: “Sono queste enormi ed ingiustificate spese dello Stato che rovinano il bilancio alla Nazione! Amministrando meglio si possono fare opere e rendere giustizia a chi soffre, senza dover studiare draconiani provvedimenti per colpire un povero diavolo che si deve servire dell’automobile come mezzo di lavoro. Può almeno la Domenica un impiegato che tutta la settimana è rinchiuso in ufficio, poter prendere una boccata d’aria sana in campagna? E la famiglia ne ha il diritto? Questo non è far vivere nessuno, stiamo diventando peggio che in Russia…Non stiamo vedendo altro che oppressioni fiscali in tutti i campi; le tasse sempre in aumento. Bisogna fare una campagna ostile contro questo ostruzionismo del Governo, bisogna organizzarsi e difendersi.”
Ho copiato queste parole pari pari da Quattroruote di Aprile 1964, 48 anni fa, ci tengo a sottolinearlo. Le parole di Ovidio e Walter potrebbero essere riportate facilmente senza alcuna modifica anche su Quattroruote in uscita il prossimo mese, dopo 48 anni. Chissà cosa avrebbero scritto questi signori di Oristano, sapendo che la loro lettera sarebbe stata pubblicata su internet dopo tutto questo tempo e sapendo che, purtroppo, gli sprechi di allora sono nulla in confronto a quelli di oggi.