Product plan fiat_2012_2016
Sicuramente, avrete sentito che nella serata di Lunedì, l’amministratore delegato del Gruppo Fiat-Chrysler Sergio Marchionne ha svelato il piano industriale del gruppo italo-americano da qui fino al 2016. Naturalmente, già qualche minuto dopo al momento in cui è stato tolto il velo a questo atteso piano, in rete si è scatenato il putiferio, tra chi lo approva, chi lo disapprova nella sua totalità e per chi, invece, lo rivedrebbe in alcune sue parti. Personalmente, penso di schierarmi con quest’ultima parte di appassionati.
Prima di inoltrarci in una breve analisi del piano, un dato ci ha colpito più di tutti: il target previsto di sei milioni di veicoli prodotti annualmente entro il 2014 è stato ampiamente rivisto, chiaramente tenendo conto della difficile crisi in cui versa l’intero mercato europeo (per non parlare di quello italiano). Ora, infatti, l’obbiettivo per il 2014
sono dalle 4.6 alle 4.8 milioni di unità prodotte. Altra cosa degna di nota è che non si sente più parlare di “Fabbrica Italia“, l’ambizioso programma di investimento concentrato sugli stabilimenti italiani presentato circa due anni fa. Anche questo piano di investimenti, particolarmente oneroso per la casa del Lingotto, è stato rivisto alla luce dell’attuale situazione del mercato. Questo, però, non significa che gli stabilimenti italiani verranno chiusi o ridimensionati anzi, tutt’altro.
Marchionne, infatti, ha promesso che ha patto che “siano rispettati tutti i nuovi accordi di lavoro“, il piano prevederà un aumento della produzione in Italia. Il tutto, viene chiaramente semplificato nella tabella che potete vedere in alto: sui futuri 38 nuovi modelli previsti, ben 19 saranno prodotti localmente. In più, sempre alle nostre latitudini sarà concentrata la produzione di modelli molto attesi con il brand Maserati ed Alfa Romeo sul cofano.
Passiamo ora al dettaglio sui singoli marchi, partendo da Fiat. Il vero rinnovamento del brand partirà nel 2013, quando inizieranno ad essere offerte sul mercato vetture che secondo Marchionne saranno più moderne e più di tendenza, un po’ come l’attuale 500. Ci sarà quindi posto (come vi abbiamo anticipato in questa occasione) per 500XL, 500X, una vettura dedicata ai mercati esteri e per due modelli ancora totalmente ignoti che però non saranno realizzati in Italia. Per il 2016, è in programma il debutto per una vettura destinata ad essere commercializzata nella sola Europa, seguita pochi mesi dopo da un’altra per cui è prevista l’esportazione anche Oltreoceano.
Ottimo, almeno sulla carta (o meglio, sulle slide), il futuro dei brand Alfa Romeo e Maserati, brand che sono in possesso di ampie potenzialità, anche secondo la personale opionione di Marchionne. Il marchio del biscione riceverà 9 novità (tra nuovi modelli e restyling) in appena 3 anni contemporaneamente al ritorno sul territorio nord-americano. Dal canto suo, Maserati riceverà 6 nuovi modelli. In entrambi i casi, comunque, non è specificato quali saranno questi modelli. Infatti, oltre a quelli previsti dalle ultime indiscrezioni (nuova Giulia, suv compatto e segmento E per Alfa, nuova Quattroporte, baby-Quattroporte e suv per Maserati) sono presenti dei modelli aggiuntivi dei quali non si conosce alcun dettaglio (tuttavia, potrebbero essere dei semplici restyling di modelli già esistenti).
Piani di espansione sono previsti anche per Jeep, che concentrerà la sua produzione negli Stati Uniti (smentita quindi ogni possibilità di produzione in Cina). Quello che è il più “americano” tra i brand di Fiat-Chrysler riceverà sei nuovi modelli e due restyling nel trienno 2013-2016. Infine, passiamo alla parte che ci piace di meno di questo piano, anzi, a quella che non ci piace per niente. La parte in questione è quella relativa ai brand Lancia e Chrysler, destinati ad una integrazione sempre più fitta nei prossimi anni. La cosa triste, però, non è il completo (o quasi) dissolvimento dell’identità di Lancia, ma la quasi mancanza di novità e la convinzione da parte di Marchionne che Lancia non ha più le potenzialità necessarie per competere sul mercato europeo.
Le parole del manager italo-canadese, infatti, sono state molto dure: “Lancia non tornerà più quella di una volta. Oggi ha un appeal limitato, l’unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon, che andrà preservata.” Addio per sempre agli antichi fasti, quindi, cara Lancia. La casa italiana continuerà a rimarchiare Chrysler “fino a che ci sarà un ritorno economico” a precisato una volta per tutte Marchionne. Sinceramente, penso che sia sinceramente un peccato non credere più ad un marchio ricco di storia come Lancia, capace contemporaneamente di revocare nella mente degli appassionati il mondo dei rally ed il mondo delle auto classiche, eleganti e sportive allo stesso tempo. Addio, cara Lancia.
In più, come se non bastasse, per Chrysler (e quindi per Lancia) non sono in programma novità importanti: infatti, in tre anni, arriveranno solo un nuovo modello ed un restyling. Speriamo di non dire addio anche al brand Chrysler, nei prossimi anni. Infine, al termine della presentazione tenuta da Marchionne, l’agenzia di stampa “Bloomberg“ ha lanciato una notizia secondo cui il numero uno del gruppo Fiat-Chrysler stia pensando ad un mega gruppo europeo, che prevederebbe un’alleanza con Peugeot-Citroen e GM Europe (attraverso Opel) allo scopo di unire le forze per la creazione di un mercato mondiale a soli sei “giocatori principali”.
Conclusioni? Molto semplici: aspettative ottime e per Alfa Romeo e Maserati, normale rinnovamento e ampiamento della gamma Jeep e completa delusione per Lancia-Chrysler. Insomma, un piano caratterizzato da luci ed ombre (anche a causa della difficile situazione del mercato automobilistico, a dirla tutta…).
P.S. potete dare un’occhiata più approfondita al piano grazie alle slide pubblicate sopra l’articolo, visibili anche a schermo interno cliccando sull’icona in basso a destra.