Fino ad ora, la possibilità di rendere l’auto appena acquistata qualcosa di unico grazie ad esclusive personalizzazioni era una cosa permessa solamente nel settore del lusso ed a carico di facoltosi clienti in grado di sborsare magari migliaia e migliaia di Euro per avere una piccola scritta personalizzata sul parafango posteriore.
Ora, però, le cose sembrano cambiare, dato che Abarth ha deciso di portare la personalizzazione della vettura alla portata (o quasi) di tutte le tasche. All’imminente Salone di Parigi (29 Settembre-14 Ottobre), il marchio dello
scorpione debutterà ufficialmente con il programma “Fuori Serie“, tramite il quale i clienti “avranno la possibilità di avere le loro Abarth personalizzate nei minimi dettagli grazi alle richieste inoltrate ad un team di ingegneri e meccanici altamente specializzati”, per dirlo con le parole di Fiat.
In più, la casa di Torino ha anche anticipato che d’ora in avanti solo i modelli Fuori Serie raggiungeranno un potenza di 180 cv, potenza per ora riservata solamente all’Abarth 695, versione speciale su base 500. Allo scopo di aiutare al meglio i suoi clienti (o presunti tali), Abarth ha creato due differenti collezioni, una dedicata ai colori ed alle livree esterne, l’altra dedicata ai materiali ed allestimenti interni.
In più, per farci rendere conto del livello di personalizzazione raggiungibile, Abarth presenterà a Parigi una speciale versione della sua 695 che va a riproporre le grafiche dell’indimenticata Fiat 131, leggenda dei rally di fine anni ’70. Oltre alla storica livrea, questo speciale cinquino è dotato anche di alcuni particolari in fibra di carbonio, come il guscio degli specchietti, i portatarga e le prese d’aria sul cofano anteriore (che, a dirla tutta, nelle foto sotto sembrano palesemente aggiunte in un secondo momento con Photoshop).
I prezzi delle varie personalizzazioni disponibili non sono ancora stati comunicati e, anche se non saranno bassissimi, non raggiungeranno di certo quelli dei programmi di personalizzazione delle supercar più esclusive (almeno si spera…).