Nella magnifica e meravigliosa terra dei canguri e di Crocodile Dundee i cinesi hanno iniziato ad esportare le loro auto dal 2009 con Great Wall e dal 2011 con Chery (l’equivalente della nostra DR). Proprio da qualche settimana, nemmeno il tempo per le case cinesi di consolidarsi sul mercato australiano, che arrivano per loro i primi problemi. E che problemi.
Infatti, un ente australiano per la difesa dei consumatori ha richiesto ed ottenuto un’indagine approfondita sui materiali impiegati
per la realizzazione di tutte le auto dei marchi sopra indicati esportate fino ad ora in Australia. Al momento, si parla di circa 23’000 unità. Il rischio, infatti, è quello di trovare tracce di amianto in alcune componenti delle vetture.
Amianto che, come ben sapete, può comportare gravi danni non solo alla salute, ma anche all’ambiente. Nonostante anche la stessa Chery sia conscia della pericolosità di tale materiale, un portavoce della casa ha già ammesso l’utilizzo di amianto su tutti quei veicoli destinati ad essere esportati in tutti quei Paesi dove tale materiale non è vietato dalla legge. Solo questa affermazione, ci può dare l’idea della qualità delle auto provenienti dal grande Paese asiatico.
In più, nella stessa Cina, dove chiaramente l’amianto non è assolutamente vietato, circolano milioni di veicoli a marchio Chery o Great Wall, veicoli che, a questo punto, potrebbero essere stati costruiti con un notevole quantitativo di amianto. La nostra domanda è: esiste un piano per lo smaltimento di queste auto o un piano di revisione periodica per la verifica di tali componenti “pericolosi”? Ne dubitiamo fortemente…Ad oggi, comunque, esiste un motivo in più per non comprare un’auto cinese.