Lo storico marchio De Tomaso è caduto ancora una volta in disgrazia. Dopo la prima messa in liquidazione dell’azienda del 2005 da parte del figlio di Alejandro, ormai alcuni anni or sono cercò di risollevare la casa Gian Mario Rossignolo: il piano era ambizioso, prima sarebbe arrivata una lussuosa crossover denominata Deuville (presentata al Salone di Ginevra dello scorso anno, ma che non è riuscita a convincere il pubblico), poi sarebbe stata la volta di una supercar ed infine di un suv.
Insomma, se il piano avesse raggiunto il suo scopo, sarebbe stato un grande rilancio per lo scomparso brand De Tomaso. Il fatto però, è che
purtroppo la maggior parte delle volte le cose non vanno come si crede: così, dopo lunghissime vicissitudini di ogni tipo, il Tribunale di Livorno ha praticamente dichiarato nuovamente morta la De Tomaso, accogliendo l’istanza di fallimento.
Stando agli iniziali piani di Rossignolo, la casa fondata dal pilota argentino sarebbe dovuta rinascere nello ex-stabilimento Delphi a Livorno e quello ex Pininifarina di Grugliasco, vicino a Torino. Purtroppo, la buona volontà non basta mai, così come i tanti investimenti necessari per il progetto. Quindi, sul finire dell’anno scorso si parlò di un potente investitore cinese, in grado di acquisire la piattaforma della Deuville e ridare così ossigeno alle casse dell’azienda. Da allora, però, non si seppe più nulla, almeno fino alla fine della scorsa settimana, quando la De Tomaso è stata dichiarata nuovamente fallita.