Forse alcuni di voi si ricorderanno della Volkswagen Bluesport Concept, vettura presentata dalla casa tedesca nel 2009 in occasione del Salone di Detroit e poi caduta nel dimenticatoio. Ma perché è caduta nel dimenticatoio? Una volta che Volkswagen progetta e realizzata un’auto che non ripropone le stesse linee della gamma attuale cade nel dimenticatoio?
In effetti, non è andata proprio così: dopo la kermesse americana del 2009, visto il grande successo di pubblico ottenuto dalla Bluesport, i vertici del
colosso di Wolfsburg sembra avessero già deciso di dare un futuro commerciale alla loro bella spider. Inoltre, da essa avrebbero dovuto addirittura derivare due modelli, uno marchiato Porsche, l’altro Audi (inizialmente, non so perché, si fece pure il nome di Skoda).
Tuttavia, dopo che gli appassionati del marchio tedesco erano pronti ad accogliere in gamma finalmente anche un’auto sportiva e divertente, Volkswagen decise di fare marcia indietro, negando ufficialmente (forse anche a causa della difficile situazione economica di allora ed attuale) un futuro produttivo per la Bluesport.
Ora, però, negli ultimi giorni è tornato sul discorso Bluesport Uli Hackenberg, responsabile gruppo Volkswagen, il quale ha ripreso quello che secondo lui è “lo scarso spirito imprenditoriale dei concessionari”. In particolare, Hackenberg ha notato che i concessionari hanno fatto registrare un grande scetticismo nei confronti della Bluesport, in quanto “secondo loro, la priorità vanno riposte nelle automobili di maggior volume, capaci di garantire introiti certi (come non dargli ragione n.d.r.) nonché volumi di vendita più consistenti”. Hackenberg ha poi ammesso che esso stesso spera in un grande sviluppo delle segmento delle sportive (quello della Bluesport), sviluppo che così convincerebbe la maggior parte dei dealer del progetto Bluesport.
A questo punto, Volkswagen farà o non farà questa Bluesport? A dire la verità nemmeno noi ci abbiamo capito molto ma, almeno per noi, abbandonare questo progetto sarebbe una scelta sbagliata. Poi certo, quello che conta sono i numeri ed il fatturato, ma purtroppo noi di Motori24 abbiamo l’abitudine di ragionare anche con il cuore da appassionato.