Forse, la maggior parte di voi, conoscerà Yamaha per la sua produzione di moto e scooter. Comunque, il costruttore giapponese è uno dei maggiori costruttori mondiali di pianoforti ed è specializzato anche nella produzione di barche, motori marini, motori per le auto, moto d’acqua e motoslitte. Pochi di voi, però, sapranno che la Yamaha Corporation, in occasione del suo debutto in Formula Uno ad inizo anni ’90 come fornitore di motori, sviluppò una particolare supercar denominata OX99-11.
La sportiva giapponese fece il suo debutto esattamente nel 1992. L’intenzione di Yamaha era quella di fornire un’auto da corsa dura e cruda, grazie ad un telaio
completamente in fibra di carbonio ed il propulsore montato in posizione posteriore-centrale. Il motore era lo stesso 3.5 V12 studiato per debuttare nel campionato di Formula Uno del 1991, capace di produrre circa 400 cavalli, potenza trasferita alle sole ruote posteriori grazie ad un cambio manuale a sei innesti. Inutile dire che le prestazioni erano da primato: da 0 a 100 Km/h in 3.2 secondi ed una velocità massima di circa 350 Km/h.
Yamaha ha realizzato solo tre esemplari della vettura, una non verniciata per condurre i test e due verniciate (di rosso e di blu) per la presentazione alla stampa. Le intenzioni del costruttore del Sol Levante erano chiare: ulteriori 6 mesi di sviluppo da parte del reparto corse (denominato Ypsilon Technology) e poi l’immediato debutto sul mercato. Successivamente, però, la recessione dell’economia giapponese ha ritardato il debutto dell’auto fino al 1994, anno in cui si decise che i clienti di questa sportiva da circa 800’000 Euro sarebbero stati troppo pochi. Yamaha ha poi promesso di tornare sul progetto negli anni successivi, cosa che, però, non è mai avvenuta e la OX99-11 è stata definitivamente cancellata. La prima automobile realizzata da Yamaha è stata anche l’ultima.