La foto che vedete qui sopra è stata scattata nel 2001, in occasione del lancio europeo della prima generazione dell’Audi TT. Come potete vedere, si nota un esemplare della sportiva tedesca affiancato dalla celebre Quattro. Ad ogni modo, l’auto che interessa a noi è bianca, dotata di un grande alettone e parzialmente nascosta dalle vetrate della sede Audi di Ingolstadt. Eccola evidenziata nella
foto qui sotto:
Nel 2001, anno in cui è stata scattata questa foto, solamente poche persone conoscevano la vera storia di questa auto, che fu concepita per diventare il punto di riferimento nel mondo delle competizioni. Sicuramente, tutti voi ricordate le auto da rally del Gruppo B: auto uniche come la Quattro o la Delta hanno fatto la storia. Prima che il Gruppo B venisse abolito alla fine degli anni ’80, i signori della FIA pensarono a qualcosa di ancora più estremo, conosciuto come il nome di Gruppo S.
Le auto di Gruppo S sarebbero state versioni ancora più potenti delle già mostruose Gruppo B, auto molto più vicine ai prototipi da corsa utilizzati su asfalto proprio in quegli anni. Infatti, basta pensare che questa Audi avrebbe avuto una potenza vicina ai 1’000 cavalli, scaricati a terra grazie alla trazione integrale Quattro. Ad ogni modo, quando si decretò la fine del Gruppo B, anche le auto studiate per il mai nato Gruppo S caddero nel dimenticatoio.
Audi non fu la sola ad avviare un progetto del genere, dato che ci provò anche Lancia con la sua ECV 2 (foto sopra). Comunque, a differenza dei progettisti della casa italiana, gli ingegneri Audi portarono avanti il loro progetto nella segretezza più assoluta, tenendolo nascondo ai vertici della casa tedesca.
Con la morte del Gruppo B e quindi del Gruppo S, gli ingegneri Audi distrussero tutti gli esemplari del loro prototipo realizzati fino a quel momento. Ne è sopravvissuto solo uno, oggi gelosamente custodito all’interno del museo Audi di Ingolstadt. E voi sapevate dell’esistenza di questa vettura estrema?
Fonte: Iedeiblog