Sarà la volta buona per Alfa Romeo? Questa è la domanda che si sono fatti giornalisti ed appassionati di tutto il mondo dopo aver finito di aver visto l’ennesimo piano di rilancio del brand del biscione dopo anni di promesse non mantenute. Nonostante ciò, la stima che vanta il marchio nel mondo automobilistico è ancora elevata, ed è inutile dirvi che tra tutti i brand del gruppo FCA, Alfa Romeo è sicuramente quello con il maggior potenziale di crescita.
La presentazione del piano industriale 2014-2018 ad opera del numero
uno della casa di Arese (ed anche di Maserati) Harald Wester è stata diversa dal solito: l’originale manager tedesco ha scelto di raccontare lo storico passato di Alfa Romeo, partendo dalla nascita del marchio nel 1910, passando dal legame con Enzo Ferrari (che iniziò la sua carriera proprio in Alfa Romeo) e terminando con i successi sportivi ottenuti praticamente in ogni categoria, inclusa la Formula Uno. Al termine di questa presentazione, le parole di Wester sono state eloquenti: “tanta gloria sui campi di gara non si è mai tradotta in rilevanti successi finanziari”. Anche gli alfisti più accaniti saranno d’accordo con lui.
Per la prima volta, la dirigenza Alfa Romeo ha dimostrato di conoscere gli errori fatti nel passato. Per questo, dicono di sapere come dovranno essere le Alfa del futuro: motori innovativi, distribuzione dei pesi perfetta, soluzioni tecniche uniche, rapporto peso/potenza migliore della categoria e affascinante stile italiano”. Caratteristiche già presenti sull’ultima 4C. Cosa importante, Wester ammette di sapere che i tedeschi hanno un forte vantaggio tecnologico, anche se ora la casa “ha deciso di recuperare adottando un nuovo approccio. Abbiamo un nuovo team di responsabili provenienti da Ferrari e 200 ingegneri con un curriculum particolarmente brillante”, ha detto il manager teutonico.
Inoltre, Wester ha voluto ribadire che il nuovo gruppo lavorerà in modo completamente autonomo, senza nessuna influenza da parte di FCA, “in modo da poter rispettare obbiettivi e scadenze in modo rigoroso”. Insomma, un grande cambiamento rispetto a quanto visto fino ad oggi. Ma quali saranno le novità di Alfa Romeo? Prima di tutto, Wester ha affermato che “il nuovo gruppo lavorerà per sviluppare le migliori architetture con trazione posteriore e integrale delle rispettive categorie e per produrre tutto in Italia”. Sono in arrivo anche 5 differenti famiglie di motori benzina: i quattro cilindri, con una potenza tra 120 e 350 cavalli ed i sei cilindri da 400 a 500 cavalli. Più o meno la stessa cosa per i diesel: quattro cilindri tra 100 e 200 cavalli e sei cilindri tra 250 e 350 cavalli.
Per quanto riguarda i nuovi modelli veri e propri, gli appassionati dovranno aspettare ancora un anno. Nel 2015 arriverà la nuova Giulia e nel 2016 la sua versione Sportwagon. Le vere novità arriveranno tra il 2016 ed il 2018: si parte con quella che sarà l’erede della Giulietta, a cui seguirà una berlina di grandi dimensioni (erede della 166), due suv (uno di taglia media e uno di taglia grande) ed addirittura una supersportiva che si posizionerà un gradino al di sopra della 4C.
Inspiegabilmente, la MiTo non verrà rimpiazzata al termine del suo ciclo di vita. Davvero una scelta che – almeno a prima vista – appare assolutamente senza senso, anche perché negli ultimi anni molti costruttori hanno investito sul cosiddetto segmento B premium (Audi con la sua A1 su tutti). Ad ogni modo, nel 2018 Alfa Romeo punta a vendere 400’000 auto. Davvero un tantissime se paragonate alle 73’000 Alfa Romeo dello scorso anno. Sarà la volta buona? Noi lo speriamo davvero: anche questa volta, le premesse ci sono tutte. In più, Harald Wester è l’uomo che ha progettato e che sta guidando l’attuale rilancio di Maserati. Speriamo che la stessa cosa possa accadere anche per Alfa Romeo, se non altro per rispetto a questo glorioso marchio.