Nelle ultime settimane, l’impianto ungherese di Mercedes dove vengono prodotte la CLA e la Classe B è rimasto bloccato per ben 3 volte a seguito di un allarme bomba lanciato tramite alcune chiamate anonime. L’ultimo allarme è stato dato solo due giorni fa e, in un impianto che dovrebbe produrre circa 180 vetture per turno, capite bene che lo scherzo di un burlone potrebbe provocare inammissibili ritardi.
Normalmente, tutti i dipendenti della fabbrica ungherese
passano attraverso un metal-detector sia all’inizio che alla fine del loro turno: ad ogni modo, questo accorgimento non è servito e così Mercedes ha chiesto alla polizia locale di far luce sulla vicenda. Nella giornata di ieri, la polizia ha quindi perquisito personalmente tutti coloro che hanno abitualmente accesso all’impianto, non trovando però nulla di sospetto.
Così, successivamente le autorità hanno deciso di fare analisi più approfondite. Come? Semplicemente controllando a chi appartenesse il telefono da cui sono partiti tutti gli allarme bomba (non so perché non l’abbiano fatto prima). In questo modo, si è arrivati ad incastrare l’allarmista: si tratta di una ragazza di 25 anni che sospettava che il suo fidanzato, dipendente Mercedes, avesse una tresca con una collega.
Ora, non so in che modo un allarme bomba avrebbe potuto risolvere questa situazione, ma la fidanzata gelosa è stata condannata a 3 anni di libertà vigilata o ad un anno di carcere nel caso decidesse di ripetere il gesto.