Due domeniche fa, vi abbiamo fatto fare un giro a bordo di una 458 Italia con Alonso e Massa. Oggi, invece, ve lo facciamo fare con un grande campione che purtroppo ci ha lasciato prematuramente e che avrebbe compiuto 53 anni il 21 di questo mese. Stiamo parlando dell’indimenticabile Ayrton Senna (ai più giovani consiglio di andarsi a vedere qualche suo video su YouTube), pilota che ha vinto i campionati del mondo 1988, 1990 e 1991 a bordo della McLaren Honda.
Specialmente negli ultimi anni di permanenza nel team di Woking, Senna contribuì allo sviluppo di un’auto molto importante per l’immagine sportiva di Honda: stiamo parlando della NSX, per la quale il pilota brasiliano contribuì nella realizzazione della
versione Type-R, versione commercializzata solo in Giappone tra il 1992 ed il 1995. La NSX-R era equipaggiata con un V6 aspirato da 3.2 litri capace di erogare 280 cv. Non un’enormità, soprattutto se paragonati con gli standard di oggi, ma con una carrozzeria ed un telaio in alluminio, un cambio con rapporti a lunghezza ridotti, nuove sospensioni sportive ed un kit di riduzione del peso (non c’è l’aria condizionata così come non è previsto alcun isolamento acustico), la NSX-R faceva (e fa ancora) sorridere chi si mette dietro al suo volante.
Nel primo dei video qua sotto, possiamo vedere Senna impegnato in un giro veloce a Suzuka, con abbigliamento casual, mocassini e calzino bianco. Insomma, molto anni ’90. Comunque, nonostante l’abbigliamento, è impressionante osservare come Ayrton usi pedali o come sia stato in grado di entrare con precisione millimetrica in curva, per poi uscirne molto velocemente. Nel secondo filmato, invece, vediamo un Senna molto più professionale, con la tuta del team McLaren di allora, percorrere sempre il circuito di Suzuka. Ad ogni modo, mocassino o non mocassino, il risultato non sembra cambiare assolutamente.
Purtroppo, non sono uno dei pochi a cui sarebbe piaciuto vedere Ayrton Senna a bordo di una Ferrari. La cosa curiosa è che, stando alle indiscrezioni del tempo, l’accordo per il passaggio di Ayrton nella scuderia di Maranello era ormai cosa fatta per il 1995. Purtroppo però, sappiamo tutti come sono andate le cose in quel tragico 1° Maggio del 1994. Infine, vi lascio con una curiosità: Milton Da Silva, padre di Senna, dopo la morte del pilota rivelò che, dato i buoni rapporti con Giancarlo Minardi e con tutto il suo team, Ayrton gli disse che a fine carriera gli sarebbe piaciuto correre un anno a titolo gratuito con la Minardi per aiutare il team nello sviluppo della sua monoposto. Pensate un po’, inimmaginabile al giorno d’oggi…