Torna un marchio italiano: la ATS

E’ bello vedere che anche di questi tempi non certo facili per il mondo dell’auto, ci sono ancora persone (con discreta disponibilità economica) che, anche grazie alla loro grande passione per il mondo dei motori, riescono a riportare in vita marchi conosciuti solamente da qualche esperto di auto storiche o, al massimo, da qualche grande appassionato.

Un esempio lampante è la ATS (acronimo di Automobili Turismo e Sport), casa bolognese nata nel 1963 nel tentativo di fornire una vera e propria alternativa italiana al potere della Scuderia Ferrari in Formula Uno. Tuttavia, i piani
fallirono, dato che la ATS chiuse i battenti appena due anni dopo, nel 1965, ma non prima di aver realizzato una vettura stradale, denominata GT che, di fatto, fu una delle prime vetture al mondo con motore centrale (un 2.5 V8 da 210 cv). Successivamente, la ATS produsse una versione alleggerita della GT, denominata GTS. La vettura partecipò a due Targa Florio, senza però raccogliere alcun successo. Oggi, solamente 5 ATS sono arrivate ai giorni nostri (gli esemplari prodotti sono stati appena 12).

I nuovi proprietari del brand emiliano, hanno da poco diffuso in rete le prime immagini della 2500 GTS, vettura a cui è affidata la rinascita. Davvero molto riuscita la linea: pur mischiando vari stili, è quello tipico delle sportive italiane, quello che ti fa girare la testa, insomma. Il peso della nuova vettura sarà contenuto (1000 Kg a secco), grazie all’utilizzo di un telaio tubolare e di una carrozzeria realizzata con un mix di materiali compositi e pannelli in fibra di carbonio. Il motore sarà un quattro cilindri turbo di origine Cosworth in grado di erogare 550 cv.

Nelle menti dei vertici ATS, però, c’è già un’altra vettura: si tratta della Sport 1000 che, stando a quanto anticipato dalla casa bolognese, sarà un vera e propria vettura da gara, omologata però per poter circolare su strada. Inoltre, la Sport 1000 sarà ordinabile sia in versione completa, sia in kit, come avviene da ormai decenni per alcune rare auto britanniche (sarebbe stupendo costruirsi l’auto in garage!). Il motore di questa auto da gara sarà di origine motociclistica: il cliente potrà infatti scegliere tra quello di una Yamaha R1, di un’Honda CBR o di una Suzuki Hayabusa. Infine, per gli incontentabili, c’è quello MV Augusta, da circa 200 cv.