I taxi di Londra saranno cinesi

BYD è un colosso cinese molto famoso all’interno della Grande Muraglia per essere specializzato nel capo dell’elettricità. Tale azienda, infatti, è presente nei campi più disparati: attualmente, la sua produzione spazia dai pannelli solari, alle lampadine delle abitazioni, dai pullman elettrici ed alle automobili. Chiaramente, a noi di Motori24 interessa quest’ultima categoria.

La BYD, infatti, produce da diversi anni una monovolume completamente elettrica denominata e6 dal design abbastanza originale, soprattutto se
paragonata con tutte le altre auto provenienti dalla Cina. Questa vettura, in vendita a partire da fine 2008 del grande Paese dagli occhi a mandorla, non è riuscita a soddisfare le aspettative di vendita, riuscendo a piazzare solo poche decine di unità della sua vettura.

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare sensibilmente a partire dalla prossima settimana. Si, perché BYD ha appena annunciato di aver sottoscritto un accordo con la società londinese “Greentomatecars” per la fornitura di 50 veicoli da utilizzare come taxi nella capitale inglese. A bordo, tutte le e6 offriranno una connessione Wi-Fi ed anche uno schermo che permetterà ai passeggeri di vedere in tempo reale la strada che stanno percorrendo.

Stando ai dati forniti dalla casa cinese, l’autonomia di questa e6 sarebbe di 240 Km. Tuttavia, questo dato non è stato verificato da nessun componente esterno dal costruttore, ed anche in rete ci è risultato molto difficile trovare qualcosa in merito. Ora, vorrei fare una domanda ai signori di “Greentomatecars“: siamo proprio sicuri che non era possibile trovare un’alternativa europea a questa auto elettrica cinese? In più, oltre a non essere sicuri della sua reale autonomia, non è nemmeno chiaro quanto possano durare le batterie, ne come queste, una volta terminato il loro ciclo vita, possano essere smaltite. Forse, l’auto elettrica, considerata dalla maggior parte delle persone l’auto pulita per eccellenza, non è così ecologica come ci si vuol far credere.

I processi per l’estrazione dei metalli necessari per la realizzazione delle batterie, la loro lavorazione ed i metodi per la produzione dell’energia che servirà a far funzionare l’auto non sono proprio il massimo dell’ecologia, anzi. Forse, un’auto alimentata a metano inquinerebbe di meno, considerando tutto il suo ciclo vita. In più, la maggior parte dei componenti di un’auto di questo tipo possono essere facilmente riciclati, cosa ancora in forte dubbio per un’auto elettrica. Senza dimenticarsi, poi, la denuncia su presunti componenti cancerogeni di qualche settimana fa (clicca qui per saperne di più)