Nella serata di ieri, Volkswagen ha presentato in occasione di un evento a Berlino la settima generazione della sua Golf (clicca qui per vedere le foto): com’è giusto che sia, le aspettative dei vertici della casa tedesca nei confronti di questo modello sono molto alte. Infatti, si spera che grazie a questo rinnovamento, la Golf rimanga l’auto più venduta in Europa, aiutando così Volkswagen nel sorpasso di General Motors e Toyota nella classifica delle vendite globali annue.
Lo scorso anno, l’intero Gruppo Volkswagen si classificò infatti subito dietro ai due colossi sopracitati, in terza posizione. Gli 8’720’000 veicoli commercializzati in tutto il 2011 non sono bastati a battere i 9’050’000 di General Motors o le 7’950’000 auto di Toyota. Per il futuro, non è un segreto che i
teutonici puntino ad aumentare le loro unità fino a 10 milioni entro il 2018.
Ad ogni modo, l’obbiettivo non sembra di facile raggiungimento: nonostante una leadership affermata nel corso degli anni, la nuova Golf si va ad inserire in un segmento giudicato come uno dei più difficili del mercato europeo (tra l’altro in forte recessione da diversi mesi) a causa della concorrenza di modelli più economici e che, anche se non della medesima qualità, appaiono comunque come più che validi (vedi Hyundai-Kia).
Stefan Bratzel, membro del consiglio di amministrazione Volkswagen, ha affermato che la nuova Golf sarà equipaggiata con una serie di funzionalità e contenuti volti ad attirare sia una clientela solitamente affezionata ad auto con un prezzo inferiore (come Hyundai, Opel e PSA) sia ad auto cosiddette premium, come BMW o Mercedes.
Infine, ha rilasciato la sua dichiarazione in merito alla Golf 7 anche il numero uno del Gruppo Volkswagen, Martin Winterkorn, dicendo che “la nuova Golf è di gran lunga il veicolo più importante per Volkswagen ed indica la direzione da seguire non solo per il nostro futuro, ma anche per quello dell’automobile”.
Che dire, parole certamente importanti quelle di Winterkorn, forse un poco presuntuose quando afferma che la Golf sarà la strada da seguire anche per il futuro dell’automobile. Ad ogni modo, forse è sbagliato anche dargli torto: infatti, ormai da decenni praticamente tutte le case automobilistiche europee e non, nel segmento C hanno solo un punto di riferimento, la Golf. Certo, non sarà eccezionale sotto il profilo del design, non avrà un feeling di guida fantastico, ma, essenzialmente, il grande pubblico in un’auto cerca concretezza e qualità, fattori che di certo non mancheranno a questa Golf 7. Si preannuncia quindi un altro successo? Altamente probabile.