Premetto che la redazione di Motori24 è abbastanza scettica in merito alle auto elettriche: nonostante il grande lavoro fatto negli ultimi anni, presentano ancora varie problematiche, soprattutto legate al prezzo d’acquisto, all’autonomia ed ai metodi di ricarica. Senza contare che questa tipologia di auto viene venduta come “zero emissioni”, anche se, in realtà, di zero emissioni ha veramente poco. D’accordo, non uscirà nulla dal tubo di scarico, ma nessuno sembra considerare il modo con cui viene prodotta l’energia per muovere le auto elettriche. E non solo.
Infatti, altro fattore determinante che non viene preso in considerazione, è la produzione delle batterie, ormai tutte realizzate tramite ioni di litio, che richiedono diverse fasi di
lavorazione in varie parti del mondo (se volete approfondire l’argomento, basta scriverlo nei commenti). In più, come vanno smaltite la batterie nel caso l’auto finisse dal rottamaio? Insomma, le elettriche non ci convincono. La risposta giusta ai problemi climatici potrebbero essere le auto ad idrogeno, le fuel-cell e, soprattutto le auto ad aria compressa. Si, aria compressa
Una delle case più avanzate sotto questo punto di vista è Tata (proprietaria di Jaguar-Land Rover), che ha da poco comunicato di aver terminato la prima fase di test su due diversi veicoli spinti da un propulsore ad aria compressa. Per ora, la velocità massima è di 80 Km/h e l’autonomia è di 130 Km. Di certo dati non esaltanti, ma occorre dare tempo al tempo. Il prezzo della vettura definitiva sarà di poco inferiore ai 7’000 Euro e, gran cosa, sarà quattro volte più economica di una vettura elettrica, e la ricarica di aria compressa potrà avvenire in appena 2 minuti. Come mai i costruttori automobilistici non investono in questa direzione? Forse i petrolieri hanno troppi interessi in merito? Non lo sappiamo, ma a pensar male a volte si fa bene, come dice il famoso detto…