Solitamente, alle nostre latitudini, il marketing delle case automobilistiche incontra il limite del buon senso. La stessa cosa, però, non avviene in Cina, dove i costruttori locali pur di fare qualche numero in più utilizzano ogni cosa a loro favore.
Un chiaro esempio ci è arrivato dal Salone di Pechino appena concluso, dove la semi sconosciuta casa Zhongxing ha mostrato sul maxi-schermo del suo stand immagini della guerra civile libica per promuovere il suo pick-up Weihu. Ma cosa c’entra, direte voi, una vettura del
genere con il conflitto che ha messo la parola fine al regno di Gheddafi? Facile immaginarlo: in diverse occasioni, i ribelli hanno utilizzato il pick-up cinese per le loro operazioni armate. Da qui, Zhongxing ha cognato lo slogan per la sua vettura, descrivendola come “l’auto più forte della guerra”. Vabbè.
Insomma, per una volta che una casa del grande Paese asiatico crea un pick-up dalla linea, non dico copiata (l’ispirazione Toyota è piuttosto evidente), ma sobria, punta su tutti altri fattori per promuovere il suo prodotto. Infine, eloquente è il cerchietto rosso nell’immagine qui sotto, messo lì proprio per far vedere di che marca è l’auto…