Proprio qualche giorno fa, nel corso di un’intervista, il numero uno di Aston Martin Ulrich Bez ha ammesso che le vendite della city-car Cygnet non soddisfano al momento le aspettative iniziali della casa. Come ricorderete, la Cygnet è la controversa city-car realizzata dal marchio inglese partendo da una Toyota iQ. In più, ancora oggi, migliaia di appassionati e di addetti ai lavori non comprendono il perché un marchio come Aston Martin abbia deciso di produrre un’auto del genere.
Per fortuna che c’è Motori 24 a spiegarvi il perché: qualche anno fa, l’Unione Europea fissò
un ridicolo limite di emissioni per ogni costruttore, limite da calcolare tendendo presente l’intera gamma, anche quella dei marchi di proprietà. Aston Martin, quindi, si è vista praticamente obbligata a creare una vettura del genere, dato che (non appartenendo ad un altro costruttore) produce solamente eccezionali supercar con emissioni di CO2 che non farebbero certo piacere a quelli di Greenpeace. Altri costruttori di supercar (Ferrari e Lamborghini, per esempio) non hanno di questi problemi, perché appartengono ad altri costruttori che già hanno in gamma un folto numero di veicoli a basse emissioni.
Tornando al problema delle poche vendite di questa piccola Aston, Bez ha dichiarato che una causa potrebbero essere i tempi di attesa estremamente lunghi (fino a sei mesi), dato che a suo dire il cliente “vorrebbe la vettura pochi giorni dopo averla acquistata”. Nei prossimi mesi, quindi, Aston Martin incrementerà la produzione della sua Cygnet, vettura che, al prezzo di circa 36’000 Euro, può essere acquistata solamente da chi è in possesso di un’altra auto del costruttore britannico.